Al convegno organizzato dal movimento civico Costruire Democrazia per discutere degli aspetti controversi della riforma elettorale regionale, si attendeva l’intervento di docenti di diritto costituzionale, amministratori, esponenti politici e del suo leader, Massimo Romano, ma nessuno si aspettava la partecipazione del presidente della regione Michele Iorio. Il presidente ha fatto invece il suo ingresso nella sala conferenze della biblioteca “P.Albino” suscitando lo stupore del numeroso pubblico presente. “Costituzione, Statuto e legalità. No al porcellum molisano-legge truffa ad personam (ad Iorium?)” è il titolo provocatorio dato all’incontro-dibattito di Costruire democrazia, indetto per fare il punto sulla proposta di riforma della legge elettorale che il Consiglio dovrebbe discutere entro la data delle prossime elezioni. Due gli aspetti critici della riforma messi in evidenza da Massimo Romano: una soglia di sbarramento troppo alta che metterebbe a rischio la presenza in Consiglio dei gruppi minoritari e l’eliminazione del voto disgiunto, aspetto che potrebbe avvantaggiare la colazione di centrodestra. I risultati della scorsa tornata elettorale, infatti, hanno fatto registrare al candidato presidente del centrosinistra, Paolo di Laura Frattura, un forte riscontro personale proprio grazie al meccanismo del voto disgiunto. “Sono maldestri tentativi di alterare le regole del gioco democratico a ridosso della prossima competizione elettorale – ha detto Romano -. Non permetteremo a nessuno di estromettere con una legge elettorale i movimenti di opinione minoritari”. La situazione locale è molto complessa. L’attuale Consiglio regionale è depotenziato nelle sue funzioni e, con l’annullamento delle scorse elezioni dovuto alla sentenza del Consiglio di Stato, può operare solo per l’ordinaria amministrazione.
“In queste circostanze – ha ribadito il consigliere regionale di opposizione – non è opportuno concentrare l’azione del Consiglio su una riforma di legge elettorale che mira a favorire l’attuale coalizione al potere”.
Per Massimo Romano il Consiglio dovrebbe invece affrontare le questioni irrisolte che ancora gravano sulla realtà economica e sociale della collettività. La discussione sulla riforma elettorale è invece per Michele Iorio necessaria, anche se inopportuna in questo delicato momento storico. Il presidente ha infatti richiamato l’attenzione sulle particolari condizioni che rendono inevitabile l’approvazione di una legge adeguata al nuovo assetto istituzionale locale e nazionale. Per il governatore la riduzione del numero dei consiglieri regionale da 30 a 20 membri e l’accorpamento delle province che modificherà il numero delle circoscrizioni elettorali rendono la vecchia legge elettorale inadeguata ed obsoleta. “D’altronde siamo in buona compagnia – ha specificato -. Anche il presidente Napolitano ha sollecitato i partiti a giungere in tempi brevi ad una nuova legge elettorale prima della scadenza della legislatura”. L’ultima considerazione il presidente l’ha riservata a Romano: “Penso di non aver nessuno più avversario di lui. Mi tormenta e mi denuncia in ogni sede”, legittimandolo come suo possibile rivale alle prossime elezioni regionali”.