Posti di terapia intensiva e piano vaccinale al centro dell’informativa del presidente della Regione Donato Toma ieri in Consiglio regionale.
Entro il 27 marzo, ha detto in merito al secondo punto, in base alle consegne comunicate dalle aziende farmaceutiche e inviate alle Regioni dal commissario Arcuri (e al netto di cambiamenti), in Molise arriveranno 46.640 dosi di vaccini anti Covid. Si sta concludendo, ha aggiunto, la campagna per il personale sanitario libero professionista (tra cui odontoiatri e farmacisti). Riguardo agli over 80, dopo una riunione fra struttura commissariale, Asrem e sindaci, si è raggiunto l’impegno a portare gli anziani nei punti vaccinali (con l’aiuto quindi delle amministrazioni locali). Nei 12 punti vaccinali allestiti in questa settimana si prevede di somministrare 3.136 dosi (gli over 80 prenotati autosufficienti erano circa 10mila). In seconda battuta si passerà a somministrare i vaccini al domicilio dei non deambulanti.
Sulla gestione di posti letto e ospedali, come prevedibile, è stato scontro con la minoranza. A disposizione, ha spiegato Toma, 39 posti di rianimazione: 30 c’erano già prima dell’emergenza, altri 4 e poi altri 5 sono stati attivati successivamente. La Cross si attiva al 13esimo paziente, 12 quelli assistibili in Molise, vengono certo stabilizzati e seguiti al Cardarelli finché la Cross non li trasferisce. Il 3 marzo è prevista la consegna dei moduli di rianimazione esterni all’ospedale di Tappino.
Su questo e sull’ex hospice in cui ancora devono essere avviati i lavori, lo scontro con il segretario dem Facciolla e con la capogruppo Fanelli. Toma ha difeso l’Asrem, «solo soggetto attuatore» e non responsabile dei ritardi a suo parere. Ha più volte sottolineato che lui è autorità di protezione civile e in questa veste ha chiesto e ottenuto l’ospedale da campo per Termoli, sul resto ha rinviato le critiche al commissario della sanità. «È passato un anno e siamo senza terapie intensive», ha urlato Facciolla prima di lasciare l’Aula. Cinque gli atti approvati dal Consiglio, tutti delle minoranze (4 del Pd e 1 dei 5s). Fra altre cose impegnano Toma a chiedere all’Esercito 10 posti di terapia intensiva aggiuntivi. I 5s invece hanno ottenuto la convocazione di una seduta straordinaria in cui chiamare Giustini, Grossi e Florenzano a chiarire ognuno per le proprie competenze e funzioni perché c’è bisogno di «chiarezza e assunzione di responsabilità da parte di tutti, soluzioni immediate e non polemiche offensive per una regione in ginocchio. E Iorio ha insistito: «C’è difficoltà persino nell’approvvigionamento di ossigeno indispensabile per la cura del Covid. L’ospedale Cardarelli di Campobasso ha 90 pazienti Covid su 120 ricoveri. L’unico centro regionale per le emergenze tempo dipendenti è di fatto chiuso». Bisogna, ha ribadito, cambiare strada.

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