«In Molise serve una governance sanitaria semplificata, sono troppi i livelli di responsabilità che si accavallano tra Regione, Asrem, struttura commissariale e Protezione civile». La richiesta arriva dai 5s, che hanno spinto per il commissariamento esterno della sanità ma ritengono che nella gestione della pandemia ci siano troppi livelli. A parlare sono il deputato Federico e i consiglieri Manzo, Greco, Primiani, Nola, De Chirico e Fontana.
Dalle segnalazioni del sindaco di Campobasso Gravina alle informative dei regionali e all’interrogazione del parlamentare: iniziative che hanno spinto gli ispettori ai sopralluoghi negli ospedali il 27 e 28 gennaio, rivendicano. E la relazione, attaccano, «mette in luce che la struttura di Larino poteva essere dedicata alla gestione della pandemia se avessero voluto tutti coloro che gestiscono la sanità regionale in maniera diretta o indiretta». Inoltre, dal documento firmato da Urbani si evince che non è stato attuato quanto contenuto nel decreto Rilancio, non è stato attivato alcun posto letto ‘strutturale’ previsto, «non si sa come siano stati utilizzati i milioni di euro stanziati dal governo nazionale, non è stata data attuazione ai decreti 48 e 65, in pratica non è stato fatto nulla per riorganizzare la rete ospedaliera, né per potenziare la rete sanitaria territoriale che avrebbe dato centralità al Vietri; inoltre la visita ispettiva negli ospedali principali della regione ha evidenziato carenze sui percorsi e difficoltà sull’adesione ai protocolli. Sono tutte criticità da imputare in capo alla dirigenza Asrem, quindi al direttore Oreste Florenzano di cui chiediamo le dimissioni immediate. Allo stesso tempo ora sono messe su carta anche le difficoltà e le ambiguità del commissario – proseguono i 5s – le cui ondivaghe decisioni non hanno aiutato la soluzione dei problemi, a prescindere dal fatto che il suo operato non abbia mai trovato sponda con il responsabile della Protezione civile Toma».
Sulle responsabilità evidenziate dalla relazione, dicono, «soprattutto gestionali ed attuative, attendiamo sviluppi dall’operato della magistratura». E incalzano: «Bisogna muoversi a realizzare ciò che è riportato sul Piano di riorganizzazione ospedaliera con i 35 posti di terapia intensiva/semi-intensiva e con l’ampliamento dei pronto soccorso su tutti e tre i presidi ospedalieri» nonché «attuare il piano di potenziamento della rete territoriale, puntare sulla continuità assistenziale, considerando il Vietri un punto centrale e imprescindibile per la riabilitazione e i post Covid, come sollecitiamo da sei mesi, quindi serve rinforzare la campagna vaccinale».

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