Impossibile non cogliere lo stesso accento. Come qualche giorno fa il commissario della Lega Colla, dopo l’estromissione dalla giunta di Marone, l’ex presidente della Regione Iorio guarda oltre il dato della sfiducia bocciata e dice: «È necessario ricomporre una coalizione di centrodestra che dia un messaggio diverso ai cittadini molisani rispetto all’attuale governo regionale».
A suo parere, «la politica degli 11, che si regge su un solo voto in più» indebolisce Toma e lo «rende ricattabile» perché «sarà sempre costretto a rincorrere le questioni senza mai poterle dominare».
Ha firmato e votato la sfiducia perché convinto, spiega, «che il vero centrodestra in Molise può riprendere quota solo se viene interrotta questa legislatura e questa esperienza di governo. Quella che ho visto negli ultimi tre anni non è la mia maggioranza, non è la coalizione del mio centrodestra. Mio in senso di appartenenza politica. Il Molise ha assistito a scelte sbagliate fatte pur di rifiutare consigli propositivi di chi ha esperienza. Il Molise ha assistito a votazioni che non hanno mai prodotto risultati perché rimaste disapplicate. I molisani hanno ascoltato risposte pronunciate con disprezzo, sufficienza e presunzione non più tollerabile. I cittadini hanno visto preferire tende e container per creare posti letto di rianimazione rispetto a strutture stabili ed efficienti. La mozione di sfiducia non è passata, ma mai come oggi Toma appare incamminato in una strada ancora più pericolosa stretta nell’assenza dei numeri».
Quindi, non può fare a meno di guardare oltre Toma: «È necessario trovare un’intesa politica tra i tre consiglieri di Fratelli d’Italia a livello partitico ed è necessario ricomporre una coalizione di centrodestra che dia un messaggio diverso ai cittadini molisani rispetto all’attuale governo regionale. Una coalizione basata sulla attendibilità delle persone che si impegneranno, su programmi certi e sulla credibilità della loro realizzazione».