Le riaperture graduali, dal 26 aprile in poi, rappresentano un percorso da cui non si torna indietro. Ma non un ‘liberi tutti’ per cui il governo si aspetta dagli italiani senso di responsabilità.
A Selvapiana per la visita al punto vaccinale allestito alla Cittadella dell’Economia, il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha toccato anche l’argomento più attuale del momento: appunto, le riaperture.
Prima di tutto, però, da parte sua il riconoscimento alla campagna vaccinale del Molise: «Grande organizzazione ed efficienza e mi pare che anche i numeri lo stiano dimostrando. Il Molise è tra le prime regioni in Italia, siamo quasi al 90% delle dosi somministrate rispetto a quelle consegnate, de già è aggiunto l’obiettivo delle 2mila dosi giornaliere. Credo che sia l’esempio di come anche in una piccola realtà, dove magari si può pensare che possano esserci delle difficoltà in più, una buona organizzazione e un grande lavoro di squadra possano permettere di raggiungere obiettivi importanti».
Accompagnato dal presidente Donato Toma, dalla commissaria della sanità Flori Degrassi e dal dg Asrem Florenzano, ha visitato il centro e poi ha fatto il punto con la stampa. Una visita, la sua, per dimostrare vicinanza al territorio e al personale del Ssn. Ha rivendicato la discontinuità del governo Draghi sul piano vaccinale: «Quando ci insediammo venivano somministrate nel nostro Paese circa 60mila dosi al giorno, oggi siamo costantemente sopra le 350mila». L’obiettivo è arrivare a 500mila, a suo parere sarà raggiungibile dai primi di maggio. Anche sulle aperture «c’era bisogno di discontinuità e credo che la politica si debba assumere la responsabilità di fare una sintesi tra quella che è una emergenza sanitaria e quella che è una emergenza economica di un Paese», ha poi aggiunto. «Ovviamente non è un liberi tutti – ha avvertito – saranno riaperture graduali. Siamo convinti che oggi ci siano le condizioni per attivare queste riaperture perché il quadro, rispetto a un anno fa, è cambiato, oggi abbiamo il vaccino. Se mettiamo al riparo i più fragili, gli ultra 80enni, mettiamo in sicurezza quelli che sono più a rischio per il Covid e questo permette ai nostri ospedali di tornare all’attività ordinaria, anche questo un aspetto fondamentale. Per troppo tempo abbiamo interrompere in tanti ospedali, per fare un esempio, l’attività di screening oncologici». Ai cittadini «chiediamo un grande senso di responsabilità, siamo convinti che con queste riaperture inizierà una strada dalla quale non torneremo indietro e arriveremo gradualmente ad una situazione di normalità. Ci vuole la collaborazione di tutti».
Prima di raggiungere la Cittadella, un briefing con Toma a Palazzo Vitale (e poi un incontro con i vertici della sanità). «Ci siamo scambiati opinioni su come la sanità del Molise debba progredire e migliorare. Il sottosegretario ha espresso concetti sui quali mi trovo pienamente e abbiamo preso l’impegno reciproco a rincontrarci per costruire una sanità migliore», ha dichiarato ai giornalisti il governatore.
Non possono essere solo i numeri a determinare gli investimenti, ha chiosato l’esponente di Noi con l’Italia, «anche una piccola regione può diventare eccellenza, oggi in Molise si è raggiunto un grande traguardo e siamo sulla strada buona per uscire in fretta da questa pandemia». Pandemia, ancora Costa, che ha messo in evidenza come «sia importante tornare a investire in sanità. L’occasione del Recovery è straordinaria anche per territori come questo, abbiamo tutti compreso meglio come sia importante investire sulla medicina territoriale e da parte mia c’è la massima disponibilità».
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