Il nuovo mutuo da 40 milioni di euro diventa legge alle 17.55 di mercoledì 28 aprile. I sì sono 11, 8 i contrari. I due consiglieri del Pd non partecipano ai lavori, pure col loro no comunque il risultato non sarebbe cambiato.
Proposto con emendamento di cui è primo firmatario l’assessore ai Lavori pubblici Niro, il prestito è stato difeso a oltranza dalla maggioranza nella seduta di ieri. La proposta emenda il collegato alla manovra. Il governatore Donato Toma ha ribadito le intenzioni e l’obiettivo: i 40 milioni «serviranno per moltiplicare le dotazioni per le opere pubbliche da realizzare, in primis le opere stradali». Si tratta, ha aggiunto, di un emendamento «a futura copertura, in questo momento non c’è copertura ma siccome stiamo rivedendo altri mutui, con i risparmi potremmo in parte o in tutto coprirlo». Un debito buono, perché produce sviluppo: così Toma con le parole di Draghi.
L’operazione è quella che con Cassa depositi e prestiti hanno realizzato anche altre Regioni, Friuli ed Emilia Romagna per esempio. E la giunta Toma porta proprio questo esempio.
Già, replica il Pd che presenta una pregiudiziale respinta al mittente, ma Friuli ed Emilia l’hanno condotta in porto come prescrive la legge nazionale sulla finanza pubblica: cioè inserendola nella legge di bilancio, dove vanno inseriti i mutui, e allegando l’elenco delle opere che in questo caso non c’è.
«È del tutto illegittimo invece quel che stanno facendo Toma e i suoi – dicono Micaela Fanelli e Vittorino Facciolla in conferenza stampa dove annunciano l’abbandono dei lavori – Serve il parere dei revisori che loro aggirano inserendo l’accensione di un mutuo nel collegato al bilancio. Una procedura su cui di sicuro il Cdm dirà no». I revisori, che avevano bocciato già il rendiconto poi impugnato da Palazzo Chigi e ora davanti alla Consulta, hanno dato parere negativo al previsionale, ricordano, «perché non pareggia».
Anche il capogruppo 5s Andrea Greco è convinto che il documento finanziario rischia lo stop. E insieme ai colleghi pentastellati ribadisce: «Continuiamo a pensare che si tratti di un semplice escamotage per contrarre obbligazioni senza passare per il parere dei revisori dei conti. Non ci resta che constatare che il futuro del Molise è affidato ad alienazioni e mutui per coprire in malo modo le inefficienze del governo Toma e delle passate amministrazioni».
Approvato il collegato, si passa alla legge di stabilità. La discussione su odg ed emendamenti impiega tutto il pomeriggio e anche la prima serata. Tensione fra Aida Romagnuolo e la maggioranza, anche col presidente Toma che ritiene non votabili alcune sue proposte di stanziamento perché già presenti nel bilancio, anche se con importi inferiori.
La terza seduta già in calendario, con all’ordine del giorno la legge di bilancio, è prevista stamane.

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