Tutto e subito. Oppure, poco (poi non tanto poco) adesso e il resto in un decreto ad hoc non lontano da venire. In sanità il governatore del Molise punta in alto. L’all in sarebbe ideale, un regalo sotto l’albero di Natale. Consentirebbe a Francesco Roberti – che leggendo queste righe non risparmierà qualche innocente scongiuro perché in politica non si sa mai – di guardare con ottimismo quanto meno a una ricandidatura nel 2028.
Liberarsi dal commissariamento della sanità che dura inefficacemente da 15 anni, ottenere un ragionevole contributo dello Stato (60 milioni in tre anni) per guadagnare poi l’uscita dal piano di rientro dal debito, derogare al decreto Balduzzi nell’organizzazione dei servizi di assistenza, nettizzare la mobilità attiva prodotta dall’Irccs Neuromed (non verrebbe più considerata come un disavanzo): questo il “tutto e subito” messo nero su bianco con l’emendamento presentato alla legge di Bilancio dalla deputata di FdI Elisabetta Lancellotta e frutto di un lavoro di squadra portato avanti fra Campobasso e Roma dalla “filiera istituzionale”. Il piano B, in caso si frappongano ostacoli più che altro normativi (per esempio la base giuridico-scientifica per considerare il Molise come una regione di 300mila abitanti o per eliminare la gestione commissariale con il solo dimezzamento del deficit certificato dal tavolo tecnico nell’aprile 2023), prevede un decreto specifico nel giro di qualche mese. Comunque, novembre 2024 sarebbe considerato un momento di svolta.
«Innanzitutto – ha dato atto il presidente della Regione a margine della seduta di ieri del Consiglio regionale – si tratta di un lavoro di tutti i parlamentari molisani. Stiamo lavorando in questa direzione insieme ai ministeri, al Mef, e soprattutto tenendo conto di quello che è stato già fatto per altre Regioni, in modo tale da avere anche noi diritti e il riconoscimento di una situazione dovuta al commissariamento che da troppo tempo sta mettendo in difficoltà la riorganizzazione del sistema sanitario molisano».
Piano A e piano B sono stati studiati «facendo di necessità virtù», ancora Roberti. «Se passa l’emendamento anche sotto l’aspetto finanziario, otterremo quanto riconosciuto per esempio alla Regione Calabria. Se alcuni aspetti dovranno essere trattati in un decreto ad hoc, mi riferisco al superamento del decreto Balduzzi o ad altri aggiustamenti specifici di carattere riorganizzativo del sistema sanitario e commissariale, ben venga un altro provvedimento che può essere il decreto Molise. Però riguardo all’aspetto economico ora ci giochiamo la carta della manovra finanziaria nazionale».
È quello il punto nodale al momento. «Le casse regionali sono in difficoltà – ha concluso il capo dell’esecutivo di Palazzo Vitale – bisogna farvi fronte con risorse extra per un servizio. Il commissariamento non ha dato il contributo che si sperava, non è servito cioè a migliorare la situazione contabile perché abbiamo un disavanzo di carattere strutturale e quindi è necessario che intervenga il governo nazionale».
r.i.

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