Ancora un tentativo di mediazione. Ma nemmeno stavolta pare sia andato proprio a segno. Ieri mattina una nuova riunione della Conferenza dei capigruppo che tra gli altri argomenti si è occupata anche del destino del disegno di legge che disciplina le risorse idriche e istituisce l’Egam.
Prima si è svolta l’audizione di Assostampa, rappresentata dal presidente Giuseppe Di Pietro, da Giovanni Mancinone e Antonio Ruggieri sulla legge a sostegno dell’editoria, che il sindacato chiede di cambiare tenendo in debita considerazione la crisi che sta attanagliando il settore. Le proposte di merito saranno analizzate in una successiva riunione.
Poi l’Egam. L’intoppo a causa del quale in commissione non si è riusciti a licenziare il provvedimento con un parere positivo, tanto che il testo è finito all’attenzione dell’Aula solo perché il governatore ha chiesto di attivare le regole statutarie (l’esame da parte del Consiglio trascorsi inutilmente quattro mesi dall’assegnazione in commissione), riguarda la salvaguardia della gestione pubblica dell’acqua. Tutti si dichiarano favorevoli a che nel testo sia scritto chiaramente, ma le sfumature su forma e contenuto non mancano.
L’Egam, ente di governo dell’ambito molisano, assegnerà con un bando la gestione dell’acqua, della sua distribuzione nelle case. Con il sistema di area vasta già sperimentato altrove – denunciano le opposizioni e parte della maggioranza (Niro in testa) o ex esponenti della maggioranza (Petraroia) – si rischiano la privatizzazione e l’aumento delle tariffe. Le soluzioni per evitarlo sono diverse: società interamente pubblica a cui affidare la gestione o il richiamo a Molise Acque. L’azienda speciale, però, con la natura giuridica che ha oggi non potrebbe partecipare ad un bando e aggiudicarsi la gestione. L’intento dichiarato dal governatore Paolo Frattura è di procedere ad una modifica statutaria per permettere anche l’ingresso nella compagine dei Comuni.
La struttura legislativa ha preparato un articolo che mette insieme un po’ tutte le posizioni. Ma i capigruppo ieri si sarebbero lasciati quasi con un nulla di fatto. Nemmeno quel testo li convince del tutto. Per venerdì è in programma l’ennesima seduta ‘chiamata’ ad approvare la legge. Si rischia il commissariamento della Regione da parte del Ministero nell’istituzione dell’ente di governo (la costituzione dell’Egam con delibera è stata annullata dal Tar che ha accolto il ricorso dei Comuni ribelli). E pare che venerdì, a questo punto direttamente in Aula, arriverà un ulteriore emendamento, limato meglio rispetto a quello esaminato ieri. Che, secondo quanto trapela, collegherebbe il ruolo di Molise Acque a quello della società che gestirà, ma non ancora in maniera determinante.
La riunione di ieri non sarebbe stata risolutiva e al Consiglio del 31 marzo ci si approccia in ordine sparso. Un po’ come quel detto: ognuno per sé e Dio per tutti.