Un’altra lettera di Oreste Campopiano – primo dei non eletti nella lista del vicepresidente della giunta Facciolla e suo principale accusatore per la vicenda dei fondi post sisma di cui si sono occupate pure Le Iene – a Paolo Frattura. Al governatore l’avvocato termolese imputa «imbarazzante e non ulteriormente tollerabile silenzio».
Tre le domande che gli rivolge, dunque, e a cui ritiene non possa sottrarsi. La prima è di spiegare «la ragione per la quale il 28 marzo 2013 hai nominato assessore Vittorino Facciolla, nella consapevolezza di violare il dettato della legge regionale Molise 28 del 14 aprile 2000 che testualmente recita “… possono essere nominati assessori i cittadini… che non versano in situazione di ineleggibilità e di incompatibilità previste per i consiglieri regionali”». Per il Testo unico sugli enti locali la carica di sindaco è incompatibile con quella di consigliere regionale e Frattura non poteva non saperlo, prosegue Campopiano. Facciolla è rimasto sindaco fino all’8 giugno 2013 «proprio perché non si era dimesso dopo la elezione a consigliere regionale, preferendo fare attivare nei suoi confronti la procedura di decadenza, all’evidente fine di evitare il prescritto commissariamento da parte del prefetto con lo scioglimento della giunta e del Consiglio comunale», sostiene il legale termolese. Seconda questione, quella che accomuna Facciolla e Scarabeo. «Perché mai per l’assessore Massimiliano Scarabeo, accusato dello stesso reato che viene oggi contestato dalla autorità giudiziaria a Vittorino Facciolla, non hai perso un solo minuto per chiedergli pubblicamente ed addirittura a mezzo stampa, di rassegnare le dimissioni dall’incarico, ben sapendo che i fatti che gli venivano attribuiti non riguardavano la sua funzione politico-istituzionale, non solo perché antecedenti alla sua elezione, ma anche perché a lui contestati in applicazione del discutibile assunto del.. non poteva non sapere. Per Vittorino Facciolla, invece, serbi un silenzio ancor più imbarazzante, non solo perché vi è certezza – le parole di Campopiano – che il Facciolla, che è accusato di truffa ai danni della Regione Molise, ha ottenuto la consistente somma di € 155.000,00 per ristrutturare immobili acquistati diversi anni dopo il terremoto, ma anche perché lo stesso Facciolla, nella sua funzione di assessore e vicepresidente della giunta regionale, si trova ad esercitare il doppio ruolo di controllore, in ordine alla procedura di erogazione delle somme a lui liquidate e di controllato, quale soggetto beneficiario dei contributi medesimi».
Infine, perché «non hai ancora disposto il provvedimento amministrativo di revoca dei contributi concessi al Facciolla in violazione della ordinanza commissariale 13/03. Eppure hai pubblicamente dichiarato di aver richiesto all’Avvocatura dello Stato esplicito parere circa l’interpretazione della normativa e che all’esito avresti provveduto in conformità al parere ricevuto. Sono trascorsi oltre due mesi da allora e non è credibile che il parere richiesto non sia ancora pervenuto». L’eventuale ulteriore silenzio, conclude, «ti esporrebbe a considerazioni sin troppo ovvie nei rapporti con il tuo vicepresidente… oltre ogni ragionevole dubbio».

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.