Lo ha annunciato il consigliere delegato su Facebook: c’è il primo via libera al nuovo calendario venatorio.
Al termine della riunione della Consulta regionale per la caccia qualche giorno fa, Cristiano Di Pietro ne dato una comunicazione social. Ai lavori dell’organismo era presente anche la struttura tecnica. L’esame del calendario 2017/2018 si è chiuso con esito positivo, la Consulta ha espresso parere favorevole sul documento.
L’apertura, ha sintetizzato Di Pietro, è prevista il 17 settembre. La chiusura della stagione venatoria è fissata al 10 febbraio. Il cronoprogramma contempla anche pre-aperture per varie specie tra cui la quaglia. La caccia al cinghiale è consentita dal 15 ottobre al 14 gennaio nelle giornate di mercoledì, sabato e domenica.
«Oltre al documento ratificato e ampiamente condiviso questa mattina – proseguiva il delegato -, è in fase di approvazione anche il regolamento per la caccia di selezione al cinghiale, con cui si cerca di contenere il numero di questa specie tanto dannosa per l’agricoltura e l’incolumità pubblica».
Sulla stampa di settore e nei siti di informazione per gli appassionati, la notizia è stata già ripresa. In particolare, il portale iocaccio.it ha spulciato il calendario postato integralmente da Di Pietro e ne ha sintetizzato questi contenuti.
Le preaperture previste riguardano: cornacchia grigia, ghiandaia e gazza nei giorni 2, 3, 9, 13 e 14 settembre; quaglia nei giorni 13 e 14 settembre; tortora nei giorni 2, 3 e 9 settembre.
Questi i principali periodi di caccia: cornacchia grigia, ghiandaia e gazza dal 17 settembre al 21 gennaio; fagiano dal 17 settembre al 30 novembre; alzavola, canapiglia, codone, fischione, marzaiola, mestolone, moriglione, folaga, gallinella d’acqua, porciglione, pavoncella dal 1 ottobre al 20 gennaio; beccaccino, frullino e germano dal 1 ottobre al 31 gennaio; quaglia e tortora dal 17 settembre al 30 ottobre; colombaccio dal 17 settembre al 31 dicembre e dal 1 gennaio al 10 febbraio esclusivamente da appostamento; allodola e merlo dal 1 ottobre al 31 dicembre; beccaccia dal 1 ottobre al 31 dicembre (carniere massimo 3 capi), dal 1 al 18 gennaio (carniere massimo 2 capi), dal 20 al 31 gennaio (carniere massimo 1 capo); cesena, tordo bottaccio e tordo sassello dal 1 ottobre al 18 gennaio; lepre dal 17 settembre al 18 dicembre; volpe dal 1 ottobre al 31 gennaio.
Stupita -a dir poco- di sentir parlare di aria fritta, quando la regione, ed in particolare Campobasso, hanno bisogno di ben altro: infrastrutture viarie, aziende private che valorizzino le risorse del suolo, riscoperta dell’artigianato, turismo rurale ed itinerari della fede, internazionalizzazione di gioielli come Altilia e Pietrabbondante. Ed invece parliamo di cinghiali… Ma perché noi molisani dobbiamo scontare l’incompetenza di qualcuno?
Di Pietro, ma che cosa sta combinando? Proclami su proclami sulla videosorveglianza in regione, alla fine solo rimandi, pretesti, scarica-barile, silenzi incomprensibili. Noi campobassani, che abbiamo una città in balia dei teppisti e dei ladri, attendevamo le telecamere come il pane, ed invece siamo rimasti a bocca asciutta. Poi dobbiamo sentirla parlare di caccia? Ma chi se ne importa!!!