Il colpo messo a segno da Gea Medica che, nel ricorso presentato dagli avvocati Balducci e Cristinzio, si è vista accogliere la richiesta cautelare diventa un caso politico.
Sono i 5 Stelle a portarlo all’attenzione di Palazzo D’Aimmo con un’interpellanza annunciata dal portavoce Antonio Federico su Facebook.
Il Tar ha sospeso il decreto 52/2016 del commissario ad acta per la sanità Frattura che recepisce il programma operativo straordinario. In particolare, il documento assegna 40 posti letto di riabilitazione ospedaliera al territorio della provincia di Isernia: 20 al Veneziale e 20 alla Gea Medica. Ma, ha censurato il tribunale amministrativo, il presidio pubblico di Isernia non è al momento accreditato per questa disciplina e ci vorrà del tempo per organizzare il servizio anche dal punto di vista strutturale. Inoltre, con la riduzione dei posti letto Gea scende al di sotto della soglia prevista dal decreto Balduzzi per l’accreditamento delle cliniche monospecialistiche (40 posti) e rischia così di perderlo. Sono questi i motivi dello stop ordinato dal Tar il 6 aprile.
Uno stop, ragiona Federico, che riguarda il «decreto base su cui si sta realizzando tutta la riorganizzazione dei servizi sanitari in regione. Ed è il decreto che dà attuazione all’accordo raggiunto nella Conferenza Stato-Regioni, grazie al quale il Molise ha avuto accesso ai 40 milioni di contributo straordinario per coprire il debito». Per i pentastellati «diventa un ciclone questa ordinanza del Tar». Il dato politico, aggiunge Federico nel suo messaggio postato sui social, è che «un tribunale amministrativo ordina al presidente della Regione, che è anche commissario, di sospendere l’efficacia del provvedimento più importante che è stato fatto in questi anni, la presa d’atto del programma operativo, e sancisce un difetto importante nella riorganizzazione della rete di riabilitazione».
Alla sospensiva si arriva perché i magistrati amministrativi chiedono alla Regione come intende soddisfare il fabbisogno di riabilitazione intensiva nella provincia di Isernia, calcolato in 40 posti letto, in presenza di due criticità prodotte proprio dal programma operativo. «Dalle risposte date il Tar non ha evinto che il Veneziale possa essere in grado di essere operativo subito , soprattutto, il decreto Balduzzi prevede una soglia minima di accreditabilità per le monospecialistiche: Gea scenderebbe sotto la soglia». In pratica, ancora Federico, «il Tar ha detto chiaramente al presidente della giunta: avete sbagliato l’impostazione del piano operativo, non date risposte né alle strutture private né ai cittadini della provincia di Isernia che rischiano di non poter accedere a servizi di riabilitazione».
Cosa intenda fare rispetto al pronunciamento del Tar: questo chiedono i 5 Stelle a Frattura nell’interpellanza. «Anche perché gli effetti possono essere dirompenti, soprattutto in virtù dell’accordo siglato nella Conferenza Stato-Regioni».