Le primarie del Pd viste da destra sono una «vittoria di Pirro».
È Angela Fusco Perrella, esponente del Movimento sovranista di Alemanno e Storace, a commentare i commenti dei dirigenti dem molisani. Renzi e la sua mozione, sottolinea, ha raccolto un numero «di voti pari a quello ottenuto da due consiglieri regionali in un confronto elettorale sicuramente più serrato e difficile di quello delle primarie».
E prosegue: «Al di là di polemiche che non ci competono, e non vogliamo nemmeno commentare i circa mille votanti in meno rispetto al 2013, il fatto è un altro, questa gioia, questa emozione, questo trasporto avremmo voluto sentirli per ben altri risultati raggiunti da questo governo regionale e dal suo presidente. Avremmo avuto piacere veder gioire per un’occupazione giovanile in crescita con posti di lavoro destinati a 100-200 ragazzi grazie alle giuste politiche realizzate, per una regione dove le donne sono messe nelle stesse possibilità rispetto agli uomini di entrare nel mondo del lavoro, per la risoluzione delle vertenze e la salvaguardia dei lavoratori della Gam, dell’Ittierre, dello Zuccherificio e delle piccole e medie imprese, per un governo in grado di mettere in campo strumenti e finanziamenti propri e non solo quelli programmati dalle precedenti amministrazioni regionali, per una regione in cui le infrastrutture interne sono percorribili e permettono di raggiungere tutto il territorio, per un’amministrazione regionale che crede nel patrimonio del Molise e investe concretamente in un progetto di sviluppo integrato del turismo quale volano di crescita economica, sociale e occupazionale, per una sanità di qualità in grado di assicurare i livelli essenziali di assistenza, per una regione oramai pronta a lasciarsi alle spalle la crisi e a ricominciare un percorso di crescita bruscamente interrotto qualche anno fa.
Purtroppo – conclude l’ex assessora – questa regione non c’è e la realtà è ben lontana da tutto questo, nonostante i tentativi di celarla dietro variazioni minime di indicatori economici incapaci di percepire la realtà della vita che invece ogni giorno devono vivere i cittadini molisani, e nonostante gli annunci spot e le celebrazioni per alcune “vittorie di Pirro”».