Alla fine è approdata in Aula. Ed è in cima all’agenda del Consiglio regionale convocato per oggi. Si tratta della proposta di modifica della legge che istituisce l’Arsarp. Di iniziativa dell’assessore Vittorino Facciolla, che ha promosso anche la nascita dell’Agenzia regionale per lo sviluppo agricolo, rurale e della pesca, in sostanza trasforma la figura del direttore generale in amministratore unico (equiparando i requisiti per la nomina ad amministratore a quelli utili per fare il direttore generale).
Sul ddl in Commissione si è registrata la contrarietà dell’ex presidente del Consiglio Vincenzo Niro che – dopo battaglie ripetute in varie riunioni – si è astenuto quando l’organismo ha espresso il suo parere. Nel dibattito in Aula, quindi, è presumibile che si riproporrà lo scontro interno alla maggioranza che si è già consumato sull’Egam.
Intanto il centrodestra incalza sulla riforma dei Consorzi industriali. Il cui accorpamento in un’unica agenzia era un punto programmatico del centrosinistra nel 2013, ricordano i consiglieri Fusco Perrella, Iorio, Sabusco e Cavaliere, ed è diventato oggetto di due proposte di legge: una della maggioranza, l’altra proprio del centrodestra. I due testi sono stati unificati prevedendo la nascita dell’Arsap. «Di quel documento, giunto finalmente in Consiglio regionale il 2 febbraio 2016 e immediatamente rinviato su richiesta approvata solamente dal centrosinistra, non abbiamo avuto modo di sapere più nulla; questo perché, con la solita superficialità, non si erano giustamente attenzionati alcuni profili di incostituzionalità sui quali noi avevamo chiesto un necessario approfondimento, visti gli indirizzi stabiliti dalla legge 317/1991: “I consorzi di sviluppo industriale, costituiti ai sensi della vigente legislazione nazionale e regionale, sono enti pubblici economici. Spetta alle regioni soltanto il controllo sui piani economici e finanziari dei consorzi”», rilevano gli esponenti di minoranza. Nel frattempo, il Consorzio Isernia-Venafro ha rieletto gli organi. Che ne è stato, si chiede il centrodestra, del progetto di riforma? Sul testo «già si è espressa la commissione consiliare e il Consiglio regionale ha il diritto di esprimersi in maniera definitiva.
Se si è deciso di intraprendere una nuova strada, il presidente Frattura e la sua giunta devono chiarirlo perché le difficoltà del momento sono sotto gli occhi di tutti e questo riforma per noi non è più procrastinabile e risulta necessaria per programmare un rilancio territoriale economico-produttivo sostenibile».