La settimana scorsa l’ultima sollecitazione della Filt Cgil: il taglio previsto al contributo della Regione per pagare il trasporto pubblico locale – la denuncia del segretario Simonetti – rischia di ripercuotersi sulle aziende e sui loro dipendenti. Questo perché i Comuni, chiamati ad aumentare invece l’impegno finanziario per il servizio, probabilmente ridurranno la rete di percorrenza viste le ristrettezze di bilancio. Un tema che riguarda i centri più grandi della regione, da Termoli a Isernia, da Larino a Bojano.
Il 12 maggio la giunta regionale ha approvato una proposta di legge che, in maniera transitoria e per il solo 2017, rivede il taglio. Il testo, che passa ora al vaglio del Consiglio per l’esame e il varo definitivo, modifica la legge di Stabilità regionale 2017 che prevedeva la riduzione.
Con la legge di Stabilità è stato fissato un contributo regionale a favore dei Comuni pari al 75% dei trasferimenti finanziari effettuati nel 2016. L’intento – si legge nella relazione alla proposta di legge – è risparmiare, ma anche e soprattutto spingere i Comuni a compartecipare al finanziamento del servizio di trasporto pubblico urbano. L’esecutivo Frattura auspica, infatti, un cambio di rotta e la responsabilizzazione dei Comuni che in «circa quarant’anni mai hanno impegnato risorse proprie,
sia per il servizio che per le infrastrutture». Si sono «limitati a girare alle imprese esercenti il
contributo regionale, non assumendosi quindi l’onere di trovare forme di razionalizzazione delle reti di trasporto, di maggiore efficienza dei servizi e di risparmio della spesa». Un obiettivo che per Palazzo Vitale è irrinunciabile come pure l’espletamento della gara pubblica per affidare il servizio di Tpl.
Le amministrazioni comunali, si legge ancora nella relazione al ddl, «hanno più volte rappresentato l’estrema difficoltà di far fronte ad una compartecipazione pari al 25% della spesa, data l’impossibilità per l’anno in corso di effettuare anticipazioni di bilancio, avendo peraltro
già provveduto all’approvazione dei rispettivi documenti contabili». Le difficoltà denunciate sono oggettive, tanto che si sono registrate minacce di licenziamenti e blocco degli stipendi alle maestranze. Perciò, per il 2017, il disegno di legge prevede di aumentare la contribuzione regionale dal 75% al 90% della quota di finanziamento riconosciuta per il 2016 e, nello stesso tempo, la possibilità di effettuare anticipazioni su base mensile del contributo ai Comuni con risorse proprie della Regione, per far fronte a situazioni straordinarie di necessità, compatibilmente con le disponibilità finanziarie e nel rispetto degli equilibri di bilancio.