Il Tar di Napoli ha annullato il via libera della Regione Campania alla realizzazione di un parco eolico nel comune di Castelpagano, in provincia di Benevento ma a pochi metri dal confine molisano.
«L’accoglimento da parte del Tribunale amministrativo della Campania del ricorso presentato dal Wwf Sannio Onlus con il conseguente annullamento dei provvedimenti impugnati è un pronunciamento di fondamentale importanza per la gestione e la tutela del nostro territorio. Con convinzione avevamo scelto di aderire e sostenere l’istanza dell’associazione ambientalista: nessuno può escluderci da scelte che coinvolgono il nostro Molise». Così il presidente Paolo di Laura Frattura e l’assessore all’Ambiente Vittorino Facciolla commentano il pronunciamento.
Con memoria depositata lo scorso 20 gennaio, la Regione Molise si è costituita in giudizio aderendo al ricorso e chiedendone l’accoglimento con articolate argomentazioni finalizzate a evidenziare che il parere della Regione Molise e degli altri enti locali molisani è obbligatorio e non poteva essere omesso.
«Ci interessava preservare, e lo abbiamo fatto – sottolineano Frattura e Facciolla –, la bellezza del nostro paesaggio, dei Tratturi che lo attraversano e dell’aree sottoposte, non a caso, a vincolo paesaggistico in Molise».
La Regione Campania aveva espresso favorevole nel giudizio di compatibilità ambientale (Via) con valutazione di incidenza (Vinca) al progetto proposto dalla Cogein, «senza però – ricostruiscono il presidente e l’assessore – coinvolgerci come Regione in violazione delle Linee guida per la realizzazione degli impianti eolici approvate con decreto ministeriale». Nel caso di progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale di competenza regionale e che possono avere impatti ambientali rilevanti su regioni confinanti, infatti, l’autorità competente è tenuta a darne informazione e ad acquisire i pareri delle autorità competenti di tali regioni, nonché degli enti locali territoriali interessati.
E proprio questo ha sancito la sentenza del Tar che ha pure specificato che «il fatto che il privato interessato alla realizzazione dell’impianto abbia inviato alla Regione ed ai Comuni limitrofi la documentazione progettuale non può sostituire il mancato invito dell’autorità procedente alla conferenza di servizi, e la conseguente mancata partecipazione dei predetti enti confinanti alla conferenza di servizi stessa. Dal momento che è nella conferenza di servizi che il progetto viene esaminato e discusso, ed eventualmente approvato, la mancata partecipazione alla conferenza stessa non appare sanabile dal semplice invio della documentazione progettuale da parte del soggetto privato interessato».
«Alla conferenza dei servizi indetta dalla Regione Campania per la valutazione di impatto ambientale, il Molise, come pure i Comuni interessati dalla costruzione dell’impianto, doveva essere chiamato a partecipare: oggi lo sentenzia anche la magistratura amministrativa. Accogliamo questa sentenza come una garanzia di sicurezza per la tutela del nostro territorio», concludono soddisfatti Paolo Frattura e Vittorino Facciolla.
Del parco eolico, e della battaglia per impedirne la realizzazione, si è interessato da subito l’ex assessore (oggi leader di Sinistra italiana in regione) Michele Petraroia. Che rileva come il verdetto «fissa un principio importante che può essere esteso a tutti gli altri atti simili con cui la Regione Campania ha autorizzato l’installazione di circa 100 pale eoliche impattanti, a ridosso della Valle del Tammaro, del Tratturo Pescasseroli – Candela, del Parco del Matese, del sito archeologico di Saepinum – Altilia e più in generale al confine con il Molise».
i molisani! dicono no alle paleoliche/ no al nucleare / no a centrali eletriche sui fiumi/ no al sistema solare, ma poi se manca l’energia per un giorno fanno un sacco di casino!! io penso che sarebbe meglio che il molise ritorna alle luce di candele.