Se la disoccupazione aumenta in Molise lo si deve principalmente alla crisi dell’edilizia. O, comunque, anche al default del comparto costruzioni.
A sua volta, punta il dito l’ex presidente della Regione Michele Iorio, il governo Frattura ha contribuito «innescando il disfacimento di un sistema imprenditoriale che è stato, da sempre, il maggiore sostegno all’economia di questa regione».
Iorio poi si intesta il merito dell’arrivo in ritardo della crisi in Molise: se gli effetti sono stati avvertiti in modo differito e attenuato rispetto ad altri territorio, dice, «lo si doveva ad un solo motivo: la spesa dei fondi della ricostruzione dopo il sisma del 2002. Fondi che avrebbero avuto un effetto tampone, almeno nel settore edile, anche dopo le elezioni del 2013.
In questa legislatura, invece, non solo si è preferito rinunciare ad azioni di stimolo per ottenere ciò che al Molise spettava di diritto, ma non si è proceduto neppure a spendere fondi che i vecchi governi avevano lasciato».
Spiega la sua accusa all’amministrazione Frattura: «L’immobilismo è dimostrabile dal fatto che dal 2013 ad oggi non si è inaugurata nessuna opera pubblica che non sia stata già finanziata dai nostri governi di centrodestra. I dati in proposito parlano chiaro: nella sola Agenzia per la Ricostruzione post sisma della Regione Molise sono stati eseguiti lavori per 52 milioni di euro (sempre già finanziati dai vari governi Iorio) mentre la rendicontazione per il ristoro economico chiesto al governo nazionale ammonta ad appena 12 milioni. Gli ultimi pagamenti alle imprese risalgono ad aprile 2016 e persino le anticipazioni non sono state erogate con la ripercussione che, di fatto, la ricostruzione avviene a spese delle imprese stesse».
Il risultato, prosegue, è «che ci ritroviamo un settore edile prossimo al collasso totale con drammatiche ed evidenti ripercussioni sull’occupazione rimasta nel settore. In questi giorni si susseguono le iniziative più disparate per finanziare a pioggia interventi su strade con la consapevolezza, in molti casi, di illudere le amministrazioni comunali. Intanto, se l’obiettivo più volte sbandierato da Frattura e dal suo governo era quello di sistemare i conti e regolarizzare i pagamenti, possiamo constatare l’ennesimo fallimento senza preoccupazione di smentita. Noi sappiamo cosa fare per invertire la rotta: meno spot pubblicitari e riorganizzazione della macchina amministrativa dopo la fase distruttiva attuata da Frattura & Co. Lo chiederemo con forza con una mozione – conclude Iorio – sapendo di scontrarci con una classe dirigente completamente sorda alle proposte per la ripresa del nostro territorio».