Garantire continuità ai servizi assicurati in Molise dal centro antiviolenza e della casa rifugio dell’Ambito territoriale sociale di Campobasso, le due strutture che a meno di un anno dalla loro apertura sono diventate punti di riferimento per un numero purtroppo sempre maggiore di donne in difficoltà, vittime della violenza di genere. Delle condizioni necessarie per raggiungere questo obiettivo si costruire è discusso ieri a Palazzo Vitale.
Nel giorno in cui a Messina la Corte d’Appello ha condannato due pm per non aver fermato un uomo che poi ha ucciso la moglie (12 le denunce della donna rimaste di fatto senza alcuna conseguenza), in Regione l’incontro che ha anche fatto il punto sui numeri, allarmanti, del fenomeno sul territorio. Dal 1 novembre 2016 a oggi il Centro antiviolenza ha gestito 26 casi: 20 italiane e 6 straniere, 24 residenti in Molise, 22 con figli e 4 senza. Attualmente sono seguite 13 donne. Alla casa rifugio si sono rivolte 8 donne: 6 italiane e 2 straniere; 6 residenti in Molise, 4 con figli e 2 senza. Nove i minori ospitati.
Il presidente Paolo Frattura, il direttore del Servizio Programmazione delle politiche sociali, Michele Colativa e la dottoressa Emma Paola Marinelli hanno incontrato le referenti della cooperativa Befree Molise, assegnataria della gestione delle due strutture. Fondamentale per i presenti non disperdere il valore di quanto realizzato nell’arco di otto mesi e «avviare un iter lineare che già da adesso ci metta nelle condizioni di assicurare continuità», ha precisato il presidente.
«A fine mese – ha aggiunto – ci sarà un incontro con il sottosegretario Maria Elena Boschi proprio per fare un punto sulle attività svolte nelle Regioni in materia di sostegno alle donne vittime di violenza. Grazie al lavoro che avete condotto assieme a tutti gli operatori della nostra Rete antiviolenza regionale, porteremo risultati di notevole importanza».
Numerose, ha proseguito Frattura, le iniziative in calendario. La più rilevante «riguarda l’apertura di un nuovo centro antiviolenza così da garantire una più ampia copertura a tutto il nostro territorio molisano».
Di prossima realizzazione inoltre attività di monitoraggio, studio del fenomeno, analisi dei dati raccolti con pubblicazione dei risultati per favorire emersione del fenomeno; attività di formazione degli operatori; borse lavoro e autonomia abitativa per il reinserimento sociale delle vittime.

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