Puntuale anche l’orologio della stazione di Campobasso. Alle 10.15 è prevista la benedizione del nuovo treno che porterà i pendolari molisani a Roma (stamane alle 8.36 il primo vero fischio che segnerà lo start). L’arcivescovo metropolita Giancarlo Bregantini è già arrivato. Man mano tutte le autorità si affollano sul marciapiede. Il presidente della Regione Paolo Frattura, l’assessore ai Trasporti Pierpaolo Nagni, il collega titolare dello Sviluppo economico Carlo Veneziale, la prefetta del capoluogo Maria Guia Federico. Ci sono, fra gli altri, il capo di Palazzo D’Aimmo Vincenzo Cotugno, i consiglieri regionali Nunzia Lattanzio e Nico Ioffredi, i sindaci di Campobasso Antonio Battista e di Bojano Marco Di Biase, il presidente dell’Acem Corrado Di Niro. Naturalmente, il direttore di Trenitalia Alessandro Tullio e lo staff, i dirigenti della Regione, i giornalisti. A bordo anche rappresentanti dei sindacati dei trasporti, fra cui Giorgio Simonetti (Filt Cgil) e Pasquale Giglio (Faisa).
Berretti da capotreno in testa, dopo la benedizione Frattura e Nagni tagliano il nastro. Si parte. Il viaggio inaugurale arriva fino a Bojano e ritorna. Il convoglio è nuovo, performante e confortevole. Funziona l’aria condizionata. Non va veloce quanto potrebbe – e su una tratta a binario unico comunque non utilizzerà le sue potenzialità a pieno – anche perché è un viaggio d’inaugurazione. Accumula qualche minuto di ritardo ma fa oggi fa sorridere. È un punto di partenza, dice Nagni intrattenendo gli organi di informazione appena dopo la partenza. I prossimi step importanti saranno l’elettrificazione della tratta, perché l’obiettivo è arrivare a Roma in due ore e tre quarti. Come in automobile, ma più comodamente e alla fine spendendo anche meno. Altra priorità, spiega Nagni e ribadisce poi meglio il governatore Frattura è non partire più dal famigerato binario 20 bis. L’assessore ha dichiarato nei giorni scorsi che c’è la possibilità di un binario centrale. Di domenica, spiega l’addetto stampa di Trenitalia, i treni più piccoli (non solo quelli molisani ma pure quelli umbri ad esempio) arrivano ai binari 17 o 18. Ora si apre il confronto con Grandi Stazioni, la società di Fs che gestisce gli scali ferroviari più grandi, perché «ci è stato sempre detto finora che abbiamo treni non adeguati, lavoreremo per avere un approdo interno alla stazione», puntualizza Nagni.
Comunque, con la messa in esercizio del primo dei tre Swing che Trenitalia ha acquistato per il Molise (il secondo arriverà a inizio 2018 e l’ultimo nel 2020), è «il primo elemento immediatamente tangibile per l’utenza, un nuovo treno che mi auguro definitivamente superi i tanti, troppi, esagerati disservizi dovuti anche all’età ormai esagerata di alcuni treni ancora in servizio sul collegamento Campobasso-Roma», dice il presidente Frattura. Primo elemento, sottolinea, di un «progetto di riorganizzazione complessiva delle priorità della mobilità pubblica che ha impegnato la Regione Molise per una diversa taratura del servizio: investimenti significativi per la velocizzazione, messa in sicurezza e qualificazione del collegamento ferroviario Campobasso-Roma, partendo da Matrice fino a Bojano – sono in corso lavori per 23 milioni per la volgarmente detta metropolitana leggera, senza dimenticare i tre punti strategici del capoluogo e cioè l’ospedale Cardarelli, l’università e la zona industriale di Ripalimosani -, per portare su ferro una parte importante della utenza molisana, oggi costretta a utilizzare o il mezzo proprio o il trasporto su gomma». Una svolta importante, c’è stata quando la sua giunta ha saldato il dovuto a Trenitalia. «Un altro dei debiti ereditati da passate, dissennate amministrazioni, 90 milioni di debito che siamo riusciti a sanare grazie all’intervento straordinario di dicembre del governo. Novanta milioni di debiti, su un servizio che ne valeva poco più di 25 secondo il contratto all’epoca ereditato, capite bene che significa quasi quattro anni di servizi non pagati. Questo ha significato rasserenare totalmente i rapporti con Trenitalia, ha significato riportare armonia: non più la contrapposizione tra debitore e creditore ma due soggetti che intendono qualificare al meglio il servizio nell’interesse dell’utenza».
Al ritorno a Campobasso, dopo la firma a bordo del contratto (da parte del direttore del IV Dipartimento della Regione Massimo Pillarella e di quello di Trenitalia Tullio) un brindisi al Dopolavoro ferroviario. Auguri doppi, perché – qualcuno rivela al pubblico – il governatore del Molise Paolo Frattura è nato il 4 luglio. ritai
Mi auguro vivamente che questa sia la volta buona e che il Molise possa uscire dall’isolamento attraverso il potenziamento delle infrastrutture viarie. Ad maiora!