Fa appello a tutte le forze politiche, sociali e istituzionali affinché il piano energetico regionale sia modificato per «preservare il nostro Molise ed evitare che Castelmauro sia solo il primo di una serie di Comuni costretti a soccombere».
I piccoli Comuni, spiega l’ex assessore Michele Petraroia, «interessati a tutelare i propri coltivatori diretti, gli operatori turistici o i beni ambientali, i siti archeologici, i monumenti o più in generale il proprio patrimonio culturale, si ritrovano a combattere una battaglia impari contro società che mutano nome, si passano i progetti, resistono in giudizio per anni e godono di norme a prova di impugnativa. L’esempio di Castelmauro è illuminante e ci aiuta a capire la posta in gioco. L’amministrazione comunale a fronte di una richiesta di autorizzazione di impianti eolici scelse di convocare un’assemblea popolare in cui correttamente invitò sia esperti che erano a favore che rappresentanti che avevano delle riserve per far illustrare ai cittadini democraticamente i pro e i contro. Vista la prevalenza dei contrari l’amministrazione ha resistito nei confronti della società ma è di questi giorni il pronunciamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri a favore dell’installazione di otto pale eoliche alte 178 metri nelle prossimità di aree di particolare valenza paesaggistico-ambientale. Se si pensa che sono giacenti presso gli uffici della Regione Molise istanze per installare 2.500 pale eoliche che andrebbero a sommarsi alle 308 già attive e a quelle già autorizzate, sussiste il rischio di veder stravolto il nostro territorio con una pala eolica per ogni km quadrato». Come difendersi? «Uno dei pochi strumenti di tutela esistenti – conclude Petraroia – è l’adozione di norme di salvaguardia in difesa dei Comuni da inserire nel Piano energetico ambientale regionale già posto in trattazione nella prossima seduta consiliare».