Appare sempre più insofferente la situazione del personale dell’Asr ‘Molise Acque’. L’ente più ‘in salute’ della regione sembra accusare i primi sintomi in termini di declino economico e amministrativo. Allo scadere del mandato dell’avvocato Calise in qualità di commissario straordinario e dell’ingegnere D’Orsi da lui stesso eletto direttore generale, la giunta regionale aveva nominato l’ingegnere Pillarella commissario straordinario dell’ente in attesa della nomina del nuovo Cda. Questo accadeva 10 mesi fa.
Nel frattempo l’ente, a detta degli stessi lavoratori, sembra navigare in pessime acque senza un ‘capitano’ stabile al timone. Mancanza di fondi e di investimenti e numerosi debiti accumulati sono solo alcuni dei problemi registrati da chi lavora all’interno dell’azienda.
«Siamo soldati dimenticati o da utilizzare solo per le emergenze – lo sfogo di Natalino Paone, dipendente e membro della rappresentanza sindacale interna, in una lettera aperta rivolta ai numeri uno dell’azienda e della regione – da mesi non abbiamo più una guida con cui discutere, in qualche caso anche in modo animato. Il commissario viene, ma nel pochissimo tempo che può dedicare a Molise Acque non riesce ad interessarsi compiutamente neanche dell’ordinario, purtroppo non riesce e non per demerito suo, non può o non vuole ascoltare anche perché per ascoltare bisogna conoscere Molise Acque e per conoscere bisogna trascorrere del tempo insieme, tempo che il commissario Pillarella obiettivamente non ha. In alcuni casi – aggiunge Paone – per alcune funzioni e mansioni ora regna l’anarchia, di tempi di lavoro neanche a parlarne; in questo modo potrebbe regnare il sistema delle vendette personali, delle compiacenze e dei ‘ruffiani’, del vivere alla giornata, del non disturbare per non essere disturbato. C’è bisogno di una riorganizzazione della struttura dell’ente, ci sono uffici doppione, di cui se ne potrebbe fare a meno e utilizzare il personale, che già è in misura ridotta rispetto all’effettiva dotazione organica, in modo diverso e più ordinato. Ma tutto questo non avviene – aggiunge il sindacalista dell’Rsu – forse perché fa comodo a qualcuno? Da anni facciamo riferimento alle agenzie di somministrazione lavoro, le quali raddoppiano i costi del personale incidendo significativamente sul già disastrato bilancio, quei pochi concorsi e le selezioni che sono stati banditi allo stesso tempo non sono stati mai svolti, illudendo anche le aspettative dei tanti che hanno fatto domanda. Preciso che in seguito ai numerosi pareri richiesti alla Regione, gli stessi confermano che facciamo parte del Sistema Regione Molise, siamo soggetti ad applicare il Testo Unico sul Pubblico Impiego (decreto legislativo 30 marzo 200 l, n. 165) e quindi potremmo utilizzare i dirigenti, i funzionari e le stesse strutture regionali, per lo svolgimento delle attività tecniche (assessorato ai Lavori Pubblici, Agricoltura, ecc.) e amministrative (Avvocatura, Personale, Bilancio, Patrimonio, Molise Dati, ecc), applicando gli stessi regolamenti o contratti integrativi, i rapporti con le organizzazioni sindacali Rsu e territoriali non sono affatto idilliaci. Il mio appello – conclude Paone – è a voi tutti, affinché ognuno per le proprie competenze intervenga. Cos’altro dovrei aggiungere per farvi comprendere la necessità di avere da subito almeno un dirigente amministrativo, un direttore generale».
Siamo l’Ente/Azienda ‘più ricco’ della regione Molise ma che versa in una situazione disastrosa per via dei debiti accumulati negli anni, la politica non vuole e non può intervenire e pure noi gestiamo la Grande Adduzione forniamo l’acqua a quasi tutto il Molise oltre che numerosi comuni delle regioni confinanti la Campania e la Puglia».