Ha aspettato che lo facessero da soli. Ma visto che l’attesa finora è stata vana, Salvatore Ciocca chiede ai presidenti del Consiglio regionale e delle Commissioni Prima e Seconda di dimettersi.
«Ho atteso, fino ad oggi, un gesto di “dignità” politica da parte dei colleghi – componenti della maggioranza di centrosinistra – che ricoprono ruoli istituzionali in seno al Consiglio regionale e che hanno scelto di candidarsi con lo schieramento opposto rispetto a quello che ha consentito, votandoli, la loro elezione nei ruoli di Presidente della massima assise e dei vertici della Prima e Seconda Commissione consiliare. Niente da fare: nessuno dei tre – sottolinea il candidato di Unione per il Molise – ha inteso affrontare questa campagna elettorale rinunciando al proprio ruolo, che è espressione del voto dello schieramento dal quale hanno inteso prendere le distanze.
Alcuni nottetempo, altri compiendo giri tortuosi per giustificare i cambi di casacca. Evidenti motivazioni etiche, morali e di opportunità politica avrebbero dovuto essere ben considerate dai colleghi, quantomeno nei momenti immediatamente successivi alla ufficializzazione delle loro candidature tra le fila del centrodestra».
Tant’è, nulla da fare. E così lui ha inoltrato «al presidente del Consiglio regionale e ai presidenti della Prima e della Seconda Commissione consiliare, rispettivamente i colleghi Cotugno, Di Nunzio e Micone, una ufficiale richiesta di dimissioni da tali cariche elettive. Un atto dovuto, a mio avviso, nei confronti dell’elettorato che ci ha designato, cinque anni fa, in seno al Consiglio regionale. Elettorato di cui noi siamo espressione, ancora oggi. Quello stesso elettorato che, con i cambi di casacca e i salti della quaglia, viene sbeffeggiato senza ritegno alcuno. Non si può giocare contemporaneamente in due squadre antagoniste: hanno preso responsabilmente una decisione e compiuto una scelta che, ritengo, debbano perseguire fino in fondo. Da ora».

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