Un’alternativa al Liscione anche per alleggerire il traffico sui viadotti: sono stati riaperti e quindi ritenuti sicuri, ma in caso di future emergenze o quando saranno effettuati i lavori di manutenzione che già l’Anas ha programmato, serve un piano B efficace.
Nella settimana in cui i ponti sulla Bifernina sono rimasti chiusi, la vecchia 87 da Casacalenda a Larino ha mostrato tutte le sue criticità. E allora è l’assessore regionale Vincenzo Niro a ufficializzare la scelta di investire sul piano B: una strada che da costeggi l’invaso artificiale, una circumlacuale che consenta di raggiungere comunque la costa in sicurezza e in tempi adeguati. Già in questi giorni con l’Anas si è intervenuti sulla vecchia Bifernina. Con la società, ha confermato Niro, si sta ragionando su un passo ulteriore: la realizzazione di una strada a quattro corsie, non un’autostrada, lui è contrario al sistema a pedaggio. Un’arteria moderna e veloce che comunque colleghi San Vittore a Termoli. Insieme all’elettrificazione della rete ferroviaria fino a Roma, erano proprio queste le priorità annunciate da Niro appena insediatosi al vertice dell’assessorato alle Infrastrutture e che ora, dopo il sisma e le verifiche sulle arterie strategiche anche in seguito al crollo del ponte di Genova, tornano di strettissima attualità.
Apprezza l’idea di un bypass del Liscione la consigliera di ‘Iorio per il Molise’ Eleonora Scuncio. Ricorda però che l’amministrazione Iorio aveva appaltato la velocizzazione della statale 87 e il progetto in parte è stato realizzato. Si tratterebbe solo di progettare e assegnare i lavori da Casacalenda a Larino. Sull’autostrada, in linea con l’ex presidente, Scuncio non risparmia stoccate: «Capisco la vicinanza politica al governo Frattura bocciato dai molisani dal cui affondo alcuni di voi si sono salvati tornando sui propri passi, ma perché costringere i molisani a pagare 345 milioni per il risarcimento danno alle aziende che hanno vinto l’appalto per la costruzione dell’autostrada».
Confindustria Molise promuove, invece, su tutta la linea l’azione di Niro. «Condivido – dice il presidente Massimo Giaccari – la necessità di avere un quadro programmatico degli interventi da realizzare sia sulle nostre strade sia sulla rete ferroviaria locale, portando avanti le iniziative progettuali poste in essere e mettendo in sicurezza la viabilità ordinaria alternativa al viadotto del Liscione. La chiusura temporanea del viadotto, infatti, ha reso ancora una volta evidente la necessità di individuare strade alternative a quest’arteria fondamentale per il collegamento con la zona di Termoli. Le strade sulle quali nelle scorse settimane è stato deviato il traffico necessitano di un’adeguata manutenzione e soprattutto del rifacimento del manto stradale per consentire di percorrerle in sicurezza in ogni momento, al di là delle situazioni emergenziali».
Regione, Anas e Provincia si impegnino da subito, prosegue, «onde evitare tragedie e incidenti stradali assolutamente imperdonabili».
Insieme alla ferrovia elettrificata, per Confindustria la viabilità resta una priorità. Anche perché dopo la firma dei Patti per il Sud «le promesse e le buone intenzioni hanno finora prodotto nulla o quasi in quest’ambito. Resta quindi il bisogno di lavorare celermente per mettere in sicurezza la viabilità ordinaria». L’auspicio finale è quello di una «programmazione strategica di medio-lungo periodo da parte del governo regionale, che individui priorità, risorse e obiettivi vitali per il Molise».
Infine, super lavoro dal 22 agosto in poi proprio nell’assessorato di viale Elena: il ministero delle Infrastrutture ha chiesto a tutti gli enti pubblici i dati sulle strade e gli edifici pubblici di proprietà. La struttura guidata da Niro in raccordo con il presidente Toma è riuscita a inviare ieri tutto entro il termine. ppm
Peccato che i commenti non compaiono.
Non si fa in tempo a dire che la priorita è la strada a quattro corsie San Vittore-Termoli che subito spuntano altre esigenze. Chi ha a cuore Casacalenda, prende la palla al balzo, dopo la chiusura dei viadotti dul lago, per rispolverare l’ammodernamento della Statale 87 da Casacalenda a Larino (tutte le volte che ci sono passato vedo circolare un numero esiguo di automobili. E’ stata fatta la bretella da Casacalenda per la Bifernina penso per raggiungere in modo comodo Campobassp e Termoli. La CISL sulle pagine di questo giornale propone una trasversale tra la Trinigna e la Bifernina. Per carità tutte cose utili. Ma ora è il caso di concentrare le risorse sul raddoppio della Bifernina. Se questa strada diventa sicura e velocemente percorribile, non vedo la necessità di creare varianti o bretelle, al momento, vista l’indisponibilità di fondi.
Se dobbiamo ammodernare la Statale 87 e ci sono i soldi, è necessario farlo nel tratto Campobasso-Campolieto utilizzato da più comini. Il tratto Casacalenda-Larino è scarsamente frequentato e serve solo ca Casacalenda. In caso di necessità ci sono anche altri percorsi alternativi, relativamente comodi e a scorrimento http://www.michelerocco.it/Opere_pubbliche/strede_e_laghi.htm In attesa di realizzare il raddoppio della Bifernina! Quando fu realizzata la Bifernina, Casacalenda ottenne un viadotto sulla Sp 73bis dal costo di due miliardi (la Bifernina, mi pare che al tempo, fu realizzata con 60 miliardi), scarsamente utilizzato. Poi fu realizzata la bretella dal bivio di lupara, forse a discapito della circumlacuale del Lago di Occhito, che sarebbe stata una valida alternativa da Campobasso per raggiungere Termoli. Se oggi il problema è rappresentato dai viadotti sul Lago di Liscione, concentriamo i nostri sforzi nel realizzare una variante a quel tratto, non sperperando altri soldi, come sta succedendo anche per la metropolitana leggera sulla tratta ferroviaria.