CAMPOBASSO. L’indiscrezione prende forma poche ore dopo la bordata del Pd. Il 26 luglio premier Conte potrebbe tornare a Campobasso per la firma definitiva del Contratto di sviluppo. Per ora l’indiscrezione non trova conferma dalla presidenza del Consiglio. Prima, forse anche per calmare gli animi, potrebbe esserci un incontro (il 23) con il consigliere di Palazzo Chigi che ha seguito la partita, Gerardo Capozzi.
Tirato in ballo, intanto, il governatore Donato Toma risponde al Pd sul Cis.
«Il Cis non è un concorso e non è stata elaborata una graduatoria. La scelta su cosa finanziare è una valutazione istituzionale e strategica del governo nazionale. Che ha deciso di investire una certa cifra in Molise. È una formula, appunto, contrattuale. Come il contratto di sviluppo con Amadori, mica c’è stata una graduatoria in quel caso?».
Il presidente ritiene si debba «riportare le cose nel loro alveo. Non si può paragonare il Cis ai nostri bandi che, quelli sì, prevedono una graduatoria e una valutazione da parte di una commissione tecnica. Ecco perché è improprio parlare di trasparenza e altri rilievi che attengono alle procedure concorsuali».
Comunque, conclude, il governo regionale non c’entra nulla. «Ci è stato chiesto un parere e lo abbiamo espresso, ma non c’è una delibera di giunta. Abbiamo dato più che altro un indirizzo strategico. Di quello che ci piaceva abbiamo detto: si confà alle strategie della Regione. Mi avevano chiesto un parere per ricondurre a unicità tutti i progetti e io feci una lettera proponendo il recupero dei percorsi storici che è nel decreto iniziale di istituzione del tavolo. È una scelta politica, di cui poi si dovrà rendere conto agli elettori se è sbagliata. Spostare il contratto di sviluppo sullo stesso piano di un bando regionale che ha finalità diverse non va bene».
Annuncia, infine, che martedì prossimo (23 luglio) sarà in Molise il ministro per il Sud Barbara Lezzi per un confronto sul Pon e il Patto per lo sviluppo.