Colpo di scena in serata. Il governatore Toma ha azzerato la giunta. Durante l’ultima seduta che è terminata poco prima delle 22 (in videoconferenza) e nel corso della quale l’esecutivo ha varato il “Piano pandemia Covid-19”, una iniezione di liquidità (57,7 milioni) per imprese, lavoratori e famiglie, gli assessori, in accordo con il presidente, hanno manifestato la volontà di rassegnare le dimissioni. Toma ne ha preso atto e ha proceduto con la revoca della carica assessorile.
Alla base della decisione non ci sono dissapori o crisi. Lo conferma lo stesso presidente. Si tratta di una strategia politica per superare lo scoglio dell’approvazione del bilancio.
Con l’azzeramento dell’esecutivo, gli assessori riacquistano la carica di consigliere. E i consiglieri surrogati che avevano preso il loro posto a Palazzo D’Aimmo tornano a casa.
Chi sono i consiglieri surrogati?
Per Forza Italia Massimiliano Scarabeo, entrato in luogo di Nicola Cavaliere, e Nico Romagnuolo, in Aula al posto di Roberto Di Baggio.
Per Rialzati Molise Paola Matteo (entrata per sostituire in Consiglio Vincenzo Cotugno).
I Popolari per l’Italia “perdono” Antonio Tedeschi (in Aula al posto di Vincenzo Niro).
I quattro (Scarabeo, Romagnuolo N., Matteo e Tedeschi) con la pubblicazione del decreto di azzeramento perdono ogni incarico all’interno del Consiglio regionale. Quindi, lunedì 20 non parteciperanno alla seduta convocata per l’approvazione del bilancio.
Non è escluso che in queste ore Toma possa decidere di portare (se non proprio lunedì prossimo) in Aula una proposta di modifica della legge elettorale per eliminare la surroga.
Passato il Bilancio, il governatore dovrebbe rinominare gli stessi assessori.
Unico punto interrogativo il leghista Mazzuto.
Chi vivrà, vedrà.