Conosce le condizioni della sanità molisana. «È vero, le condizioni di partenza non sono rosee», ammette Stefano Petracca nella sua prima intervista da quando è impegnato nella negoziazione esclusiva per il 90% delle quote di Gemelli Molise Spa.
Il fondatore di Responsible Capital è tuttavia convinto che ci siano i margini per cogliere risultati positivi. Le sue origini sono in Puglia, a Santa Maria di Leuca, ma il finanziere italo svizzero è legato al Molise anche per affetto: ha sposato infatti Stefania, originaria di Sesto Campano, e insieme alla famiglia in regione tornano spesso.
Siamo esperti di investimenti, sottolinea, e non benefattori. E pur nel riserbo che chiede di mantenere perché la trattativa per la cessione è ancora in corso, a Primo Piano consegna una rassicurazione per il personale del centro di Tappino: «Non investiamo con l’intento di operare tagli ed esuberi».
Stefano Petracca, 45 anni e ‘alle spalle’ già una brillante carriera nella finanza internazionale: cosa l’ha spinta a investire nella sanità molisana?
«Con la società che ho fondato, Responsible Capital, abbiamo deciso di investire nella sanità in Italia e in particolare in zone dove vediamo opportunità e possibilità di avere, secondo la nostra filosofia, un impatto positivo anche a livello economico-sociale. Negli ultimi 20 anni ho accumulato varie esperienze negli Stati Uniti, in Asia e in Europa. Sono convinto che in Italia ci siano buone possibilità di puntare sullo sviluppo creando valore sostenibile e duraturo. Nel mezzo della pandemia sono partito con il progetto di Responsible Capital. Subito dopo si è presentata l’opportunità di Sanstefar che ci ha convinto ad investire in Molise».
La sanità molisana è commissariata: le convenzioni con il servizio sanitario nazionale hanno tetti di budget invalicabili e Roma controlla conti e decisioni attraverso il tavolo tecnico. Le prospettive non sono rosee. E in questo quadro lei, col suo fondo Responsible Capital, compra le quote del Gemelli Molise per 33 milioni. Che obiettivi ha e come intende raggiungerli?
«È vero, le condizioni di partenza non sono rosee, tuttavia siamo convinti che, con gli investimenti giusti e un piano di azioni adeguato, ci siano i margini per operare bene e con risultati positivi. Voglio anche ricordare che siamo ancora in una fase di trattativa e che l’importo della cessione è un dato riservato».
A chi sospetta che sia solo un’operazione di business, o peggio speculativa, cosa risponde?
«A chi pensa così, rispondo che ci sarebbe davvero poco da speculare data la situazione della sanità regionale a tutti nota. Siamo esperti di investimenti, non vogliamo passare per benefattori. Abbiamo condotto un’analisi e abbiamo calcolato rischi e possibili benefici, e concluso che ci sono i margini per creare valore a lungo termine. Negli ultimi anni ho avuto il privilegio di collaborare con un vasto network di investitori internazionali, ho ricoperto ruoli dirigenziali in realtà importanti nel mondo della finanza, a un certo punto ho deciso di creare Responsible Capital, una realtà che rispecchia appieno le mie convinzioni da investitore».
Se le chiedo chi c’è dietro di lei e dietro il suo fondo cosa risponde?
«Ci sono investitori professionali e qualificati, cioè operatori che svolgono questa attività sottostando alle stesse severe regole a cui è sottoposta Responsible Capital. La nostra struttura è regolata dalle autorità per i mercati ed è sottoposta agli stessi rigidi controlli esistenti in tutti i Paesi europei e improntati a proteggere gli investimenti e gli investitori».
Il Policlinico Gemelli, nelle sue dichiarazioni di venerdì scorso e nell’intervista rilasciata a Primo Piano Molise dal dg Elefanti, è stato chiaro: se non cambiano le condizioni sarà difficile proseguire la stessa attività al Gemelli Molise e con lo stesso numero di personale.
«Non ho nulla da commentare sul punto, posso dire però che non investiamo con l’intento di operare tagli ed esuberi».
Cardiochirurgia, radioterapia e oncologia: il Gemelli Molise è punto di riferimento della sanità molisana. Questi servizi, fondamentali anche per la rete pubblica, saranno mantenuti e in che modo?
«Il nostro scopo è quello di creare continuità e puntare sulla qualità delle prestazioni. La collaborazione con la Fondazione Gemelli resta in questo senso strategica per noi e, dunque, la mission non cambierà, come già ribadito dalla Fondazione stessa».
Al di là delle condizioni di contesto legate al commissariamento della sanità, nei risultati economici del centro di Campobasso – non positivi se Roma ha deciso di vendere il 90% delle quote – avrà avuto un suo peso anche la gestione. Da socio di larghissima maggioranza, cosa intende cambiare nel management e nel Cda?
«Ripeto: l’intento è di dare continuità ma, in questa di fase di negoziazione, non posso dire altro».
Sinergia con Sanstefar, prestazioni in regime privato: c’è anche questo nel futuro del Gemelli Molise targato Capital Ag? E cos’altro?
«Per quanto riguarda Sanstefar, posso solo dire che i primi risultati dagli investimenti effettuati sulla struttura stanno dando segnali molto incoraggianti e, dunque, è nostra intenzione proseguire su questo solco. È presto per dire altro sul futuro, in ogni caso ricordo che Responsible Capital non si concentra esclusivamente sulla regione Molise ma investe anche in altri territori italiani ed esteri».
rita iacobucci

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