«Troveremo una soluzione per rinnovare i contratti senza far fermare gli operatori, stiamo lavorando affinché non ci sia alcun disagio». In attesa di incontrare, domani, i sindacati, il dg dell’Asrem Oreste Florenzano conferma quanto aveva detto al presidente-commissario Donato Toma. Lo ribadisce poi la Fp Cgil: si sta lavorando per prorogare i rapporti a termine. Come avvenuto in diverse Asl. Ponendo così fine a uno stallo che altrove probabilmente non si è proprio creato.
Sono, dunque, in corso interlocuzioni per evitare il rischio paralisi nei reparti a causa dello stop di 20 giorni – che l’azienda ha già però indicato alle direzioni sanitarie interessate – per almeno 300 operatori, fra infermieri, oss e tecnici, assunti un anno fa a tempo determinato. Operatori che dovrebbero fruire anche delle ferie fin qui non godute, non essendosi fermati mai in questo secondo anno di pandemia, e di riposi e straordinari. Non 20 giorni ma quasi il doppio. E le unità maggiormente interessate sono malattie infettive e terapia intensiva al Cardarelli, con un tasso di ricoveri ancora sopra le soglie di rischio, ma anche i pronto soccorso di tutti e tre i maggiori ospedali.
Lo stop è previsto dal contratto collettivo nazionale di lavoro, ma altre Asl che pure hanno assunto a tempo determinato hanno utilizzato le deroghe previste dalla normativa emergenziale Covid per evitare la soluzione di continuità e continuare ad assicurare i livelli essenziali di assistenza.
Da via Petrella, invece, è già partita la lettera agli ospedali per ricordare che gli operatori in scadenza devono fermarsi 20 giorni. Saranno poi prorogati per sei mesi, nel mentre dovrebbe svolgersi il concorso a tempo indeterminato per infermieri e oss. Ieri sono state pubblicate le delibere di ammissione: 3.900 gli infermieri (per 45 posti ma la graduatoria poi sarà fatta scorrere in base alle esigenze aziendali) e 4mila operatori socio-sanitari (per 5 posti con scorrimento dell’elenco degli idonei). Una risposta imponente, ma la selezione prima dell’autunno probabilmente non sarà definita.
Intanto, ora c’è da impedire la paralisi di reparti già alle prese con una carenza atavica di personale.
«Sebbene il contratto collettivo preveda una pausa di 20 giorni per il rinnovo, con la proroga», prevista da un decreto del 2015 da ultimo ribadita con la legge di Bilancio», spiega il segretario della Fp Cgil Antonio Amantini, «questa interruzione potrebbe essere scongiurata assicurando continuità assistenziale e garanzia per i tanti lavoratori e lavoratrici precari che, in questo modo, non interromperebbero il rapporto di lavoro e non vedrebbero cancellate le ore rese in eccedenza e le ferie maturate». L’Asrem, riferisce il sindacalista, «sta valutando tale possibilità».