Da circa due mesi e mezzo senza sub, la struttura commissariale della sanità del Molise deve attendere ancora. Neanche ieri, in una seduta prevalentemente ordinaria e non dedicata interamente al conflitto in Ucraina come erano state le precedenti, il Consiglio dei ministri ha nominato il successore di Annamaria Tomasella. Ennesimo schiaffo da Roma alle ragioni della XX Regione, snobbata ancora una volta.
La manager veneta, scelta come vice di Flori Degrassi e confermata quando l’incarico di commissario è stato affidato al presidente Donato Toma, il 31 dicembre è diventata direttore dell’agenzia per la salute della Sardegna. Da Palazzo Vitale è quindi partita una sollecitazione al governo. «Ho chiesto che la nomina del sub commissario sia inserita all’ordine del giorno del Cdm. È fondamentale per una serie di attività che ho comunque avviato e sto portando avanti, ma per la firma di atti strategici è necessario che la struttura commissariale sia completa. E ci sono adempimenti che il ministero della Salute ci ha chiesto entro il 31 marzo. È tutto fermo, bloccato perché non c’è ancora il sub commissario», spiega il governatore.
Un paio di settimane fa sembrava cosa fatta. Venne fuori che sul tavolo c’è il nome di Giacomo Papa, avvocato e consigliere giuridico del presidente. Uno dei motivi per cui Pd (Facciolla) e 5s (Federico) resero pubblica la loro contrarietà. Ma la sensazione era che al Mef, il dicastero che per consuetudine decide sul sub mentre la Salute designa il commissario, fosse tutto già pronto. Sono stati comunque acquisiti i visti formali delle istituzioni coinvolte. La guerra scatenata da Putin ha tenuto fermo il dossier per due settimane. Ma ieri ragionevolmente ci si attendeva la nomina. Evidentemente le rimostranze dei democratici e dei pentastellati hanno avuto il loro peso. Solo che un nome alternativo, si deve anche dedurre, non c’è. A dimostrazione di quanto le esigenze del Molise siano tenute in considerazione nella Capitale.
