Ottomila candidati per 50 posti (che diventeranno 350 con lo scorrimento delle graduatorie). Il primo grande concorso dell’Asrem a tempo indeterminato dopo gli anni di blocco del turnover, e dopo le stabilizzazioni dei precari degli anni scorsi, però finisce nel caos. Malumori e critiche dopo il turno della mattina (infermieri), denunce social e ‘avvisaglie’ concrete di ricorsi nel pomeriggio, quando gli aspiranti Oss dell’azienda sanitaria unica del Molise entrano nelle sale della Fiera di Roma solo dopo le 18. E con sulle spalle ore di attesa perché il server era andato in tilt. Immaginabile lo spirito con cui a quel punto hanno affrontato le prove.
Si tratta di due selezioni, la prima per 45 posti da infermiere e la seconda per 5 da operatore socio sanitario. Le commissioni, entrambe presiedute dalla direttrice sanitaria Evelina Gollo, convocano i candidati nello stesso giorno a Roma. Ieri, 27 aprile. La mattinata inizia con il post di in bocca al lupo del dg Oreste Florenzano. «È una emozione grande quella che si respira in questi minuti presso la Fiera di Roma. Sta per iniziare la giornata dedicata ai concorsi Asrem per Infermiere e Oss. Dopo decenni riusciamo a dare a questi professionisti una concreta opportunità di lavoro a tempo indeterminato. Forza ragazzi, siete il nostro futuro!», posta ottimista intorno alle 10. Per qualche ora, tutto tace. Tutto tranquillo. Finita la prima prova, però, dagli infermieri di ritorno i primi mal di pancia. Intanto, lamentano (e qualcuno lo ha scritto nei commenti al post del dg su Facebook), solo al momento della prova è stato reso noto il sistema di valutazione con penalizzazioni per le risposte sbagliate. Solo al momento della prova si è conosciuto il numero di domande, 20 per la prova scritta e 10 per quella pratica. Ancora, un certo sconcerto ha destato la presenza di domande – erano a risposta multipla – sul profilo amministrativo dell’Asrem. Qualcuno, poi, ha notato che nelle due sale d’esame alcune persone si sono sentite male al momento della consegna delle buste. Nessun mistero o riserbo sulle fonti, ai tempi dei social. Lo si può leggere in alcuni commenti al post di Florenzano: «Togliere punti a domande non date per evitare di perdere punti a domande sbagliate, gente che ha sostituito i tablet o peggio si è scambiata di posto e per non parlare di chi invece ha cacciato quaderni o altri cellulari.. cose fatte notare» alla commissione ma la prova è andata avanti.
Qualche settimana fa, sempre a Roma, si è svolto il concorso per 145 infermieri bandito dall’Asl di Chieti guidata dal direttore Thomas Schael. A curare l’organizzazione, la stessa cooperativa a cui si è rivolta pure l’Asrem. Intanto, nelle istruzioni per i candidati nella sezione concorsi del sito dell’Asl era indicato già il numero delle domande e la valutazione (nessuna penalizzazione per le risposte sbagliate ma zero punti). Si tratta, molto probabilmente, di decisioni rimesse alla discrezionalità delle commissioni e quindi della Pubblica amministrazione, ma il clima di scontento che si respirava ieri pomeriggio era alimentato anche da queste differenze. Molti dei candidati ai concorsi dell’azienda sanitaria molisana hanno infatti partecipato alla selezione dell’Asl di Chieti, per loro quella di ieri è stata una doccia fredda.
Il peggio si materializza nel pomeriggio. Oss per ore fuori dalla Fiera di Roma. Tensione, nervi a fior di pelle, messaggi a parenti e amici per denunciare quanto stava accadendo. In migliaia ad attendere perché i tablet forniti ai candidati per il riconoscimento dei candidati e per le prove sono bloccati, il server non funziona (anche al mattino, ha scritto qualcuno sempre nei numerosi commenti negativi al post del dg Florenzano). Pare che ci sia stato un problema a un’antenna del 5g. Risolto, se è così, solo nel tardo pomeriggio. Quando ormai sui social è già scoppiato il delirio. E le segnalazioni nelle redazioni non si contano più. Inutile dire che quello dei ricorsi è molto più che uno spettro.
ritai