Il fronte marcia compatto: Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Fsi-Usae e Nursing up hanno proclamato lo stato di agitazione dei lavoratori del comparto della sanità pubblica.
Con una nota firmata dai segretari dei sindacati hanno chiesto l’intervento del prefetto con quella che tecnicamente si chiama procedura di raffreddamento. «La tutela della salute dei cittadini si misura attraverso la qualità e la quantità delle prestazioni erogate da un numero di professionisti adeguato a standard di riferimento nazionali. Invece – denunciano Amantini, Valvona, Barbagallo, Vasile, De Guglielmo e Luciano – nelle nostre unità operative ospedaliere e territoriali, nelle sale operatorie, nei pronto soccorso, nei reparti di degenza dei nostri ospedali e nelle postazioni del 118 non vi è personale sufficiente per garantire la copertura dei turni h24».
Situazione, proseguono, sempre più frequente. I sindacati stessi hanno più volte sollecitato la direzione dell’Asrem e il commissario della sanità a trovare «soluzioni adeguate per scongiurare il blocco di prestazioni sanitarie essenziali e non procrastinabili. A nulla sono serviti i nostri appelli», concludono chiedendo quindi l’intervento del prefetto di Campobasso Cappetta per scongiurare il blocco delle attività ordinarie in prossimità di un eventuale sciopero generale».