In attesa delle determinazioni del giudice per le indagini preliminari sull’inchiesta che riguarda le comunicazioni dei posti letto di terapia intensiva a disposizione per il Covid in Molise durante il periodo peggiore dell’emergenza, la Procura di Campobasso ha deciso di stralciare gli accertamenti relativi alla morte di una paziente, avvenuta dopo oltre 30 ore di attesa al Pronto soccorso. Il pm dunque approfondirà ancora l’ipotesi di omicidio colposo incardinando un separato e autonomo procedimento, rispetto al fascicolo più complessivo, anche per valutare il perché della mancata attivazione della procedura Cross
Sono queste le prime risultanze dell’udienza che si è svolta il 20 settembre in camera di consiglio per discutere sull’opposizione all’archiviazione proposta dalla stessa procura. Questo filone dell’inchiesta sulla gestione del Covid nasce dalla denuncia di Camilla Caterina sulle modalità di comunicazione dei dati inerenti i posti di terapia intensiva al ministero della Salute al fine dell’inserimento del Molise nelle varie fasce di rischio e la mancata attivazione della procedura Cross (che scattava al superamento del tetto massimo di occupazione dei letti in rianimazione). La stessa Caterina aveva portato nella denuncia l’esempio del decesso che ora gli inquirenti approfondiranno ancora. E si è opposta all’archiviazione. Lo stesso ha fatto il Comitato “Verità e Dignità per le vittime Covid” che il 20 era in udienza con il presidente Francesco Mancini e l’avvocato Vincenzo Iacovino.
A margine, il Comitato ha espresso soddisfazione «già per il fatto che le indagini vadano avanti, con attivazione di autonomi procedimenti, a seguito della rivalutazione degli argomenti puntualizzati nelle denunce e negli atti di opposizione» e ha rimarcato di essere stato, come parte offesa, il solo soggetto presente davanti al gip. Numerosi gli esposti prodotti dal sodalizio guidato da Mancini, fra cui quattro che saranno discussi il 24 gennaio 2023 sempre davanti al gip a seguito di richiesta di archiviazione del pm. I procedimenti di indagine ancora in piedi riguardano il ritardo nella realizzazione del centro Covid, la gravissima carenza di anestesisti e le criticità di funzionamento dell’impianto di ossigenoterapia. «Il Molise piange 650 morti e il Comitato si batterà fino alla fine per fare luce su quelle che considera le reali cause di questa strage», il commento di Mancini.

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