La riforma degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico, uno degli obiettivi del Pnrr Salute, prevede anche che questo tipo di strutture diventino enti «del Servizio sanitario nazionale», mentre oggi sono qualificate dalla normativa di settore enti di rilievo nazionale.
Una differenza la cui portata concreta è tutta da costruire. Ma dato il momento difficile – per molti aspetti cruciale – che sta attraversando la sanità molisana, le dichiarazioni del senatore Costanzo Della Porta a margine del Consiglio comunale di Termoli sul programma operativo hanno destato clamore e attenzione. Perché uno degli Irccs interessati dalle modifiche è il Neuromed.
«Se passa la legge delega del riordino degli Irccs in Italia e in attuazione di una linea del Pnnr, modificando la legge 288 del 2003, per 30 strutture private italiane ci sarebbe il passaggio da strutture a rilevanza nazionale a strutture del servizio sanitario nazionale. Tra queste c’è la Neuromed», ha detto Della Porta. Una svolta che le renderebbe come gli ospedali pubblici, con risvolti relativi probabilmente anche al budget, agli accessi alle cure, all’emergenza. Il parlamentare di Fratelli d’Italia ha poi aggiunto: «È chiaro che questo passaggio dovrà ricevere l’approvazione delle strutture stesse».
Ad agosto è stata approvata definitivamente la legge delega sulla riforma degli Irccs. e il 28 settembre il Consiglio dei ministri (uno degli ultimi del governo Draghi) ha approvato, in esame preliminare, il decreto legislativo. L’articolo 1 del provvedimento fissa il passaggio a enti del Ssn, oltre a spiegare gli Irccs dovranno comunicare, entro il 31 marzo 2023 al ministero della Salute e alla Regione interessata, «l’afferenza ad una o più aree tematiche sulla base della specializzazione disciplinare oggetto del rispettivo riconoscimento scientifico».
L’articolo 11 stabilisce che, per garantire un equo accesso di tutti i cittadini alle prestazioni di alta specialità erogate dagli Irccs, le Regioni provvedono «all’acquisto, presso tali istituti, di prestazioni sanitarie di alta specialità rientranti nelle aree tematiche dei singoli Irccs da erogare a favore di cittadini residenti in regioni diverse da quelle ove insistono le strutture, in coerenza con la programmazione regionale e nazionale e con i vincoli dettati dalla normativa vigente in materia di acquisto di prestazioni sanitarie da privato accreditato». A partire dal 2023, nell’ambito del fabbisogno sanitario standard viene individuato un fondo pari a 40 milioni, da rivalutare annualmente da parte del Ministero sulla base dei fabbisogni assistenziali soddisfatti, destinato alla remunerazioni delle prestazioni per gli extraregionali.
Sempre a Termoli, Della Porta ha ribadito che il decreto Molise, un provvedimento che – sulla scorta del decreto Calabria – tiri fuori la sanità regionale dal commissariamento e finanzi adeguatamente l’assistenza si farà.