«Sono convinti che questa volta è come le altre, che ci convocheranno qualche giorno prima del 14 dicembre per convincerci ad aspettare che passino le feste di Natale e poi vediamo… Ma stavolta non è come la altre. Vogliamo una convenzione dignitosa, per le associazioni e soprattutto per i volontari. Altrimenti andrò io personalmente, la sera del 13 dicembre, a togliere i mezzi dalle postazioni che gestiamo».
È lo sfogo del presidente di una delle onlus che da 22 anni effettuano il servizio di trasporto sanitario d’emergenza in Molise. Da sempre in convenzione, la riforma del Terzo settore del tutto inattuata anche perché – aggiunge un suo collega – «l’Asrem vuole applicarla a modo suo», e volontari in fuga da mesi. Stanchi di aspettare, impauriti da sempre maggiori responsabilità (per esempio nelle tante postazioni rimaste senza medico), stremati da turni massacranti per cui percepiscono un rimborso forfettario (ma non è certo la paga di un operatore sanitario assunto): autisti di ambulanze e soccorritori appena trovano un lavoro lasciano il 118. «La mia associazione – dice uno dei responsabili – ha dovuto lasciare una postazione perché non abbiamo più volontari per garantire i turni».
L’adeguamento al Codice del Terzo settore – con rimborsi documentati ma anche riconoscimento di costi ad oggi non ristorati e con l’incentivo alle assunzioni previsto dalle norme nazionali – l’Asrem lo avviò (non senza scossoni ma alla fine si giunse a un accordo) con il regolamento approvato a primavera 2019. All’avviso risposero le associazioni, poi non se ne seppe nulla. Gli avvicendamenti al vertice dell’azienda e poi il Covid lo hanno tenuto fermo a lungo, finché il neo dg Florenzano non modificò la disciplina varata dal suo predecessore Sosto. La reazione delle associazioni fu immediata: una manifestazione, la prima da quando c’è il 118, davanti al Consiglio regionale. Dopo incontri e trattative, il manager ha cambiato ancora il regolamento. Dell’avviso, però, anche stavolta non c’è alcuna traccia. Né c’è una risposta univoca sul perché. Quindi, i rimborsi sono ancora forfettari, i costi remunerati sono quelli del 2014 (basta pensare solo agli aumenti del carburante), l’Ispettorato del lavoro ha elevato multe per centinaia di migliaia di euro perché un volontario che copre i turni a cadenza fissa per lo Stato va regolarizzato, le associazioni di conseguenza non hanno più la capienza finanziaria, né il personale per gestire adeguatamente il servizio. Senza contare che, raccontano, «ci era stato promesso un contributo di 6mila euro per quanto abbiamo fatto durante l’emergenza Covid, ci hanno detto di fare la richiesta e l’abbiamo fatta, ovviamente non ci è stato riconosciuto nulla». Per questo le onlus sono state tutte d’accordo a compiere un passo senza precedenti, hanno firmato la Pec inviata al prefetto di Campobasso per comunicare che dal 14 dicembre non assicureranno più il servizio.
«I problemi del 118 erano sul tavolo di Florenzano già quando si è insediato, avrebbe dovuto affrontarli subito e regolarizzare la situazione. Invece, anche dopo la manifestazione di protesta nulla si è fatto. Quello che sta avvenendo in queste ore conferma drammaticamente l’inerzia e l’inadeguatezza del dg dell’Asrem che ci auguriamo vada via quanto prima», il commento a caldo del capogruppo 5s in Regione Andrea Greco e del consigliere Angelo Primiani.
La capogruppo Pd Micaela Fanelli ha presentato un’interrogazione a Toma per sapere «cosa hanno intenzione di fare presidente e dg Asrem? Trovare l’ennesima soluzione tampone e “tirare a campare” fino alle elezioni? La soluzione, strutturale, è solo una: il 118 e tutti i suoi operatori devono passare immediatamente alle dipendenze dell’Asrem».

ritai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.