Per la seconda volta nel giro di poche settimane, il Tar Molise mette mano (e una pezza) alle difficoltà più rischiose e drammatiche in cui versa la sanità regionale. E lo fa con un provvedimento urgente, in cui non c’è stata la necessità di sentire l’altra campana.
Era accaduto già con il provvedimento deciso dalla struttura commissariale che chiedeva al Gemelli di fermare le altre prestazioni ambulatoriali e dirottare il budget residuo sulla radioterapia. Pure quella nota fu bloccata da via San Giovanni. Adesso, il presidente del Tribunale amministrativo Nicola Gaviano ha accolto in parte (ma una parte sostanziosa e sostanziale) il ricorso dell’ospedale guidato da Stefano Petracca contro lo stop ai pagamenti da parte della Regione e ha stabilito che fino al 31 dicembre il Gemelli Molise deve poter continuare a effettuare prestazioni salvavita, prestazioni di ricovero con classe di priorità “A” o superiore e assistenza ai pazienti in terapia intensiva o bisognevoli di ricovero post operatorio.
Il decreto rileva che gli atti impugnati, per conto del Gemelli, dall’avvocato Salvatore Di Pardo (il decreto 35 che fissa il budget, lo schema di contratto allegato e la nota della direzione Salute che comunica lo stop alla contabilizzazione delle fatture per novembre e dicembre per via della mancata firma del contratto) secondo il numero uno del Tar, determinano «oggettivamente un impatto gravemente pregiudizievole sulle attività della società ricorrente sulle garanzie per l’utenza». Gaviano considera anche la necessità di contenere la spesa pubblica e la contempera con quella di non far venir meno la continuità di «un nucleo minimo di prestazioni sanitarie essenziali». Il magistrato circoscrive inoltre il parziale accoglimento ai limiti entro i quali «possa reputarsi esistente il requisito della estrema gravità e urgenza».
L’esame collegiale del ricorso, e quindi anche della istanza di sospensiva, non potrà avvenire prima dell’11 gennaio. Quindi, nel frattempo, il Gemelli potrà continuare a effettuare le prestazioni che il decreto della magistratura elenca. A gennaio, si farà conto su un altro budget, quello del 2023.
È quasi superfluo aggiungere che ci saranno reazioni e impugnative a catena. Non solo il Neuromed ma anche tutte le cliniche e le strutture private di minori dimensioni hanno ricevuto un’analoga comunicazione (nel caso delle piccole, dall’Asrem con cui sono convenzionate) sul blocco dei pagamenti. Villa Maria, centro sanitario storico di Campobasso, ha dimesso già i pazienti e chiuso di fatto per un mese.
Annunciata già da qualche giorno, domani invece si terrà la conferenza stampa del commissario Donato Toma e del sub Giacomo Papa su questo argomento. Sarà un giorno dell’Immacolata ‘infuocato’.
ritai