Dal 1 gennaio nelle corsie degli ospedali dell’Asrem mancheranno oltre 260 operatori, vale a dire 70 Oss, 153 infermieri e circa 40 tecnici (fra laboratorio e radiologia) più altre figure professionali attualmente in servizio a tempo determinato e i cui contratti scadono il 31 dicembre. Per gli infermieri la direzione dell’azienda sanitaria prevede una proroga parziale: 85 di loro saranno richiamati, dopo 20 giorni di stop, per altri sei mesi. Lo stesso vale per i tecnici. Ci sarà comunque un ‘buco’ di alcune settimane. Con ripercussioni drammatiche, è la denuncia dei sindacati, sull’assistenza.
Martedì si è svolto in via Petrella un nuovo confronto fra il direttore Florenzano e i rappresentanti di Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fiasl, Nursind e Nursing up. Nessun accordo però è stato raggiunto. Quindi le organizzazioni hanno proclamato lo stato di agitazione e chiesto un tavolo al prefetto di Campobasso.
I segretari delle sigle firmatarie del contratto della sanità pubblica hanno anche stigmatizzato l’intesa raggiunta il 15 dicembre scorso con la sola Ugl (che non ha sottoscritto il Ccln) e che prevede la proroga di 85 infermieri. Nella riunione di martedì, il dg dell’Asrem ha reso noto l’intenzione di prolungare anche i contratti di 40 tecnici, sempre osservando l’interruzione di 20 giorni (alla quale per il personale reclutato causa Covid si è in passato derogato).
«La tutela della salute dei cittadini si misura attraverso la qualità e la quantità delle prestazioni erogate da un numero di professionisti adeguato a standard di riferimento nazionali. Al contrario, sembrerebbe che nelle nostre unità operative ospedaliere e territoriali, nelle sale operatorie, nei pronto soccorso, nei reparti di degenza dei nostri ospedali, nelle postazioni del 118 e nelle case circondariali di Larino, Campobasso e Isernia non vi è personale sufficiente per garantire la copertura dei turni h24 e per garantire, di conseguenza, i livelli essenziali di assistenza. Accade sempre più frequentemente, diventando una quotidianità inaccettabile. Il rifiuto da parte della direzione strategica Asrem e dello stesso commissario ad acta a trovare soluzioni adeguate – denunciano i sindacati – per scongiurare il blocco delle prestazioni sanitarie essenziali e non procrastinabili, ci vede costretti a proclamare lo stato di agitazione per carenza di personale con successiva possibile dichiarazione di ulteriori forme di protesta».
Altra emergenza irrisolta è quella del 118. Le associazioni che gestiscono il servizio hanno annunciato lo stop dal 1 gennaio se non sarà modificato l’avviso per la convenzione pubblicato dall’Asrem e considerato dalle onlus irricevibile perché fra le altre cose, rimborsando l’assunzione di un soccorritore per mezzo, non tiene indenni dalle multe dell’Ispettorato del lavoro (serviranno ancora troppi volontari per coprire i turni). Della questione si occuperà la Conferenza dei sindaci convocata dal presidente Daniele Saia – che martedì sera ha incontrato i rappresentanti delle associazioni insieme ad alcuni colleghi fra cui Castrataro – per il 27 dicembre alle 10.
r.i.

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