31 dicembre 2022: fine corsa per i precari dei centri vaccinali anti Covid. Reclutati per l’emergenza pandemica con il cosiddetto “bando Arcuri”, hanno ricevuto la lettera dell’agenzia interinale che li ha ‘forniti’ al Servizio sanitario nazionale con la comunicazione della fine del rapporto. Nessuna proroga definita o all’orizzonte. Quindi gli hub ancora attivi sul territorio dovranno fare a meno di loro dal 1 gennaio. In quello del Cardarelli attualmente ci sono tre infermieri e un medico per i quali è arrivato il capolinea. L’Asrem ha rinnovato l’avviso per i camici bianchi, ma per il personale del comparto no. Evidentemente, dovrà inviare negli ambulatori unità che ora si trovano in altri reparti.
Non sarà facile anche perché sempre dal 1 gennaio l’organico perderà 153 infermieri e 70 Oss, oltre a circa 40 tecnici di laboratorio e radiologia. Si tratta di professionisti ancora in servizio a tempo determinato (scadenza anche per loro il 31 dicembre). L’azienda sanitaria prorogherà solo 85 infermieri e i 40 tecnici che dovranno comunque fermarsi per 20 giorni. È previsto dal contratto ma per il contingente Covid in passato si è utilizzata la deroga prolungando i contratti senza soluzione di continuità per non mettere a rischio l’assistenza. I sindacati che hanno firmato il Ccln (Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing up) hanno proclamato lo stato di agitazione, rigettando la proposta e denunciando che non si riuscirà a garantire i turni h24.
Novità potrebbero arrivare dalla legge di Bilancio, ma bisognerà attendere fino all’approvazione prevista alla Camera domani mattina. Ieri il testo è tornato dall’Aula alla Commissione per stralciare modifiche prive di copertura. Diventa quindi molto difficile dare per certo il varo di misure come la proroga della stabilizzazione per i precari Covid. In base all’attuale comma 337 bis del ddl il termine per maturare i 18 mesi alle dipendenze del Ssn è prorogato al 31 dicembre 2023. Ma bisogna attendere che a Montecitorio approdi il testo veramente definitivo per capire se il comma è ‘sopravvissuto’.
Non è passata invece la proposta avanzata sia da Fratelli d’Italia (con la deputata Lucaselli) sia da Iv (con l’ex sottosegretario Faraone) di abrogare il tetto per l’acquisto di prestazioni dalle strutture sanitarie private fissato da un decreto del governo Monti (sarebbe il limite per cui il Molise può affidare a tutte le cliniche convenzionate un budget non superiore a 101 milioni). «Quella che il Parlamento si appresta a varare, per quanto attiene l’attenzione alla sanità, è una legge di Bilancio deludente. Un settore che risponde alle esigenze reali degli italiani ma che sono state ignorate dagli articoli della manovra», protesta la presidente nazionale dell’Aiop Barbara Cittadini.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.