Aumenta il rosso nei conti della sanità molisana. Colpa dell’aumento delle bollette di luce e gas, scrive nella relazione il dg dell’Asrem Florenzano. Fatto sta che il bilancio previsionale che la direzione strategica di via Petrella ha adottato il 29 dicembre scorso segna per il 2023 una perdita stimata di quasi 65 milioni di euro. Vale a dire oltre 27 milioni di disavanzo in più rispetto a quello messo in conto per il 2022 (-37 milioni, +74%).
Il risultato dell’anno che si è appena chiuso, inoltre, pur non essendo ancora noto (il consuntivo viene approvato in primavera), potrebbe essere ben peggiore rispetto al preventivo proprio a causa dei rincari che hanno riguardato la fornitura di beni e servizi a partire soprattutto dallo scoppio del conflitto in Ucraina a fine febbraio del 2022.
Tra le spese di produzione, nello schema allegato alla delibera 1.609, nel 2023 aumenterà del 202% quella per l’acquisto di beni non sanitari (da 3,1 milioni a 9,5) e del 18% (da 44,4 milioni a 54,2) quella per acquisire servizi non sanitari. Elevato, ma in teoria “debito buono” per dirla con Draghi, l’incremento previsto per il personale: +16,5 milioni che tradotti in assunzioni significherebbe riportare gli organici di ospedali e ambulatori territoriali a livelli più accettabili di quelli attuali. Sempre che le ottime intenzioni di via Petrella si traducano poi in realtà (l’elenco di concorsi banditi e andati deserti o quasi è infatti assai lungo).
Complessivamente, nell’anno appena iniziato l’azienda sanitaria stima di costare ai molisani 575,7 milioni (ne riceverà dalla Regione per gestire i servizi 505,5).
«Il bilancio economico di previsione 2023 è stato redatto in coerenza alla struttura dei costi aziendali rilevati per l’anno 2022, tenuto conto anche dei significativi incrementi dei costi dei vettori energetici verosimilmente aumentati pure nell’anno 2023 a seguito del protrarsi del conflitto russo-ucraino – si legge nella relazione del direttore Florenzano – Per quanto attiene il costo del personale si è provveduto alla stima degli effetti sul bilancio aziendale del Piano Assunzionale per il triennio 2022-2024 in corso di definitiva approvazione».
Non manca poi di rilevare il peso che il Covid ha ancora sull’azienda: «Lo scenario organizzativo ed economico creatosi a seguito della pandemia, la conseguente modifica della struttura dei costi e dei ricavi del Ssr – nelle more della definitiva approvazione da parte dei Ministeri competenti del Programma operativo per il triennio 2022-2024 predisposto dalla struttura commissariale – determinano la redazione del documento previsionale stimando gli scenari programmatici relativi all’annualità in oggetto sulla scorta degli elementi a disposizione dell’azienda, riservandosi di procedere alla rimodulazione dello stesso coerentemente alla definitiva programmazione sanitaria regionale».
Il contesto internazionale anche sembra evolvere verso scenari meno drammatici e il costo del gas è destinato a scendere già da febbraio. Magari le stime di via Petrella si dimostreranno troppo draconiane e il disavanzo non salirà ad almeno 65 milioni di euro. C’è da augurarselo visto che i molisani stanno continuando a pagare le tasse più alte d’Italia per sostenere un piano che si chiama di rientro dal deficit.
ritai