Lo avevano annunciato nella conferenza stampa diventata atto di accusa nei confronti della struttura commissariale della sanità per le nuove modalità di prescrizione: da oggi, hanno confermato ieri i vertici, il Gemelli Molise non accetterà nuovi pazienti che hanno bisogno di radioterapia.
«Solo per senso di responsabilità sarà proseguito e portato a termine il percorso terapeutico per i pazienti già in cura», si legge in una nota dell’ospedale giunta nelle redazioni ieri pomeriggio, dopo le dichiarazioni rese dal presidente Stefano Petracca durante il Consiglio comunale di Campobasso che ieri si è riunito in seduta monotematica sui temi dell’assistenza sanitaria.
«Stante lo stallo relativo alle varie problematiche più volte denunciate dalla struttura alle autorità preposte non è possibile garantire cure appropriate ai nuovi pazienti che dovranno rivolgersi altrove. Une decisione sofferta ma, allo stato inevitabile, per motivi noti a tutti. Naturalmente si confida che le cose possano cambiare con un intervento tempestivo e risolutivo», concludono dal Gemelli.
Dal 6 febbraio la validazione del programma di trattamento redatta dalla radioterapia guidata dal prof Francesco Deodato è in capo al Cardarelli (e non più direttamente al Gemelli). Lo scontro si è subito acceso per quanto riguarda l’autorizzazione delle schermature personalizzate. Il primario di oncologia Gianfranco Giglio ne validava una sola, o due (a seconda del numero di trattamenti). Ha chiarito poi, insieme al commissario Toma e all’ex sub commissario Papa, che la sua è un’applicazione del tariffario nazionale che riconosce – a carico del servizio sanitario nazionale – una schermatura per l’intero ciclo terapeutico. Da qualche giorno le schermature indicate da Deodato vengono clinicamente autorizzate, l’impegnativa invece ne reca una per trattamento. La questione ‘fatturazione’ è tornata ad essere più marcatamente amministrativa.
Per questa settimana, inoltre, era in programma a Roma un altro incontro con Agenas (ma non si sa se è stata fissata). Sulla base di una stima del fabbisogno redatta dall’Agenzia per i servizi sanitari regionali, il decreto 2/2023 del commissario Toma ha ridotto il budget del Gemelli per la radioterapia a 2,7 milioni (negli anni passati era di quasi il doppio). Elemento critico, questo, per la struttura guidata da Petracca. Sommato ai crediti vantati e non corrisposti dalla Regione – anche perché Gemelli non ha firmato il contratto 2022 né il 2023 –, mette in seria difficoltà il centro.
Ieri i dipendenti hanno infatti ricevuto una mail con cui il presidente dell’ospedale li ha messi al corrente della «situazione difficile che l’azienda «sta attraversando a causa dell’ingiustificato e grave ritardo da parte della Regione Molise nei pagamenti delle fatture dovute. Su questo tema – ha scritto Petracca – non siamo riusciti ad avere un confronto costruttivo con la struttura commissariale né tantomeno col direttore generale della Salute e, pertanto, al momento siamo costretti ad agire solo per le vie legali. Tale grave circostanza non ci ha consentito di provvedere con puntualità al pagamento degli stipendi del mese corrente ma siamo fiduciosi di risolvere la situazione nel più breve tempo possibile, avendo coinvolto tutti gli organi istituzionali».