Un passo avanti e un diverso approccio. Si sono aperti ieri concreti spiragli per la riattivazione a pieno regime della radioterapia del Gemelli Molise (dal 1 marzo la struttura non accetta altri pazienti e sta portando avanti solo i trattamenti già in corso per via del taglio al budget disposto dal decreto 2 del commissario della sanità).
È stato proprio il commissario Donato Toma a proporre, nella riunione a Palazzo Vitale, di costituire un gruppo di lavoro – con tre tecnici indicati dal Gemelli e tre dalla Regione – che studi un “pacchetto” remunerativo per la radioterapia «partendo dai costi che il centro sostiene e confrontandoci con le tariffe riconosciute dalle altre Regioni».
Una volta elaborata, la proposta (che derogherà all’applicazione del nomenclatore tariffario nazionale) sarà inviata in preventiva valutazione ai ministeri dell’Economia e della Salute. Il 18 aprile è in programma la riunione del tavolo tecnico, da cui Toma aspetta comunque l’autorizzazione per rivedere le decisioni precedenti. «Non è fra i miei poteri derogare al nomenclatore, ma portare a Roma una proposta alternativa è un mio dovere», così Toma dopo il summit.
Insieme a lui alla riunione c’erano il sub commissario Marco Bonamico, la dg Salute Gallo, dirigenti e funzionari della struttura commissariale e di Asrem con la dg facente funzioni Gollo, gli oncologi del Cardarelli (cui ora è affidata la prescrizione). Con il presidente di Gemelli Stefano Petracca, il primario di radioterapia Deodato e gli avvocati Fabio Verile e Salvatore Di Pardo.
Dai legali è trapelato un sostanziale ottimismo. «Si è arrivati a prendere atto del fatto che forse la tariffa proposta non riesce a coprire i costi e quindi la struttura commissariale ha chiesto al Gemelli di concorrere a comporre una commissione per valutare il costo effettivo della prestazione che andrà rapportato con le tariffe, ben più alte, che le altre Regioni hanno per la radioterapia», ha commentato Di Pardo evidenziando un «approccio collaborativo che porterà a una soluzione per i pazienti».
Soddisfatto si è detto Verile: «Una volta accertati i costi, questo è un principio condivisibile e oggettivo, potremo finalmente la radioterapia e offrire questo servizio di eccellenza che i molisani hanno e devono tenersi stretto».
Spiragli, ha aggiunto Di Pardo, sono emersi anche per il pagamento dei crediti, anche se in quel caso c’è comunque bisogno della firma del contratto.
Più cauto il presidente di Gemelli Molise Petracca. Spera di riaprire quanto prima la radioterapia e a chi gli fa notare che gli avvocati hanno parlato di un confronto positivo risponde: «È positivo che ci siamo incontrati e che si inizia a lavorare».

r.i.

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