Al ministro Schillaci stamane chiederà l’attivazione di un “tavolo Molise”, luogo di confronto politico sulla sanità della XX Regione che avrà il compito di trovare soluzioni.
Donato Toma ha congelato le dimissioni che si apprestava a inviare ieri mattina. Lo ha convinto una telefonata del vicepremier – e coordinatore di Forza Italia – Antonio Tajani. «Mi ha contattato per capire cosa aveva scatenato le mie annunciate dimissioni. Penso che abbia chiamato anche Schillaci perché stamattina mi è arrivata comunicazione dal ministro della Salute che ci vediamo domani (oggi, ndr) per discutere del dossier».
Era questo il segnale che il governatore si aspettava da Roma. «Si è aperta una fase di ascolto, a me interessa che si apra quella delle soluzioni». Vale a dire «un intervento straordinario per la nostra sanità ma anche per il bilancio». C’è la necessità «che il governo si occupi direttamente della sanità molisana».
L’interlocuzione con il tavolo tecnico non è risolutiva, è lo schema stesso del commissariamento che ha portato i servizi ai minimi termini, mentre il disavanzo continua a crescere (anche per il funzionamento capestro degli accantonamenti a fondo rischi).
A Schillaci Toma aveva chiesto una task force. Ma nelle ultime settimane, i rapporti sono precipitati. Dal capo di gabinetto del titolare della Salute ha ricevuto indicazioni precise per allentare la presa sui privati convenzionati e rivedere la tariffazione della radioterapia. Dopo una riunione che non deve essere stata una passeggiata, l’allora sub commissario Papa si dimise. Il giorno dopo fu sostituito con il manager Marco Bonamico. Sul saldo delle prestazioni arretrate al Gemelli il primo inciampo nei rapporti con il neo sub. Toma dice che l’intesa raggiunta contrasta con il suo decreto 35 (che impone la firma dei contratti per la remunerazione). Bonamico e Gemelli replicano che invece riguarda prestazioni antecedenti al provvedimento sul budget. La struttura guidata da Petracca nelle ultime ore ha ribadito: se non avverrà il pagamento, dovremo interrompere le attività sanitarie. I vertici amministrativi del ministero della Salute avrebbero già chiesto spiegazioni ai loro colleghi di Palazzo Vitale.
Di tutto questo probabilmente stamattina Schillaci e Toma parleranno. Intanto Tajani continua a seguire la vicenda. «Voglio lo stesso ascolto dal Mef per il bilancio regionale», alza l’asticella il presidente. C’è da coprire 160 milioni di disavanzo, altrimenti il previsionale si riuscirà ad approvare.

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