La struttura commissariale della sanità molisana ha 90 giorni di tempo per depositare una relazione in cui spiega come è stato calcolato il fabbisogno di salute posto a base del programma operativo 2019-2021 (predisposto da Giustini e adottato da Toma) e con quali criteri è stato deciso l’assetto della rete ictus e infarto. Lo ha stabilito il Tar nell’ambito della causa nata dai ricorsi del Comune di Campobasso e del Comitato pro Cardarelli per l’annullamento del piano.
I dettagli della decisione, con cui i magistrati hanno accolto l’istanza istruttoria dei ricorrenti, saranno illustrati meglio in una conferenza stampa stamane.
I magistrati hanno ritenuto che «ai fini di una compiuta disamina delle relative censure di carenza di istruttoria e di difetto di motivazione, nonché di quelle di contraddittorietà e sviamento» fosse necessario «disporre incombenti istruttori» e hanno quindi ordinato «al commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro del settore sanitario della Regione Molise di produrre una dettagliata e analitica relazione, corredata della pertinente documentazione, che dia conto: dei dati acquisiti e delle fonti informative utilizzate dalla struttura commissariale al fine di dimensionare il prevedibile flusso della domanda di salute e stimare così il fabbisogno assistenziale assunto a base del decreto impugnato; delle misure organizzative apprestate al fine di completare, attuare e/o modificare le reti di emergenza-urgenza e tempo-dipendenti, descrivendone l’attuale assetto funzionale anche con riferimento alla definizione delle misure operative concretamente apprestate al fine di fronteggiare, secondo criteri di efficacia e tempestività, il verificarsi di episodi di emergenza sanitaria, soffermandosi in particolare sull’assetto e sulle regole di funzionamento della rete clinico-assistenziale per l’ictus emorragico fin dalla presa in carico dei pazienti; delle modalità eventualmente apprestate al fine di garantire la destinazione effettiva di una congrua parte dei posti letto in dotazione all’Irccs Neuromed al fine di assicurare il funzionamento della rete delle emergenze tempo-dipendenti; dell’attuale sussistenza o meno, a seguito della effettiva stipula, di accordi interregionali per la centralizzazione del paziente con ictus emorragico presso strutture extraregionali quali l’azienda ospedaliera “Rummo” di Benevento e l’Azienda “Ospedali Riuniti di Foggia”, evidenziandosi in caso negativo l’attività effettivamente compiuta per addivenire alla stipula dei detti accordi; delle iniziative assunte ai fini della introduzione nella Regione di un servizio di elisoccorso».
La relazione da produrre entro 90 giorni dovrà essere elaborata, hanno fissato i giudici amministrativi, «avendo riguardo alle specifiche doglianze argomentate sul punto dalla parte ricorrente (in particolare, con riferimento ai motivi II e III relativi, rispettivamente, all’acquisizione dei dati necessari per la stima del fabbisogno assistenziale e all’adeguatezza dell’assetto della rete delle emergenze-urgenze)».
I ricorsi sono stati curati dagli avvocati Giuseppe Ruta e Massimo Romano per il Comune di Campobasso e dagli avvocati Mariano Morgese e Margherita Zezza per il comitato pro Cardarelli.