Sollievo dalla sofferenza e dal dolore: oggi non è più solo un concetto associabile alle fasi terminali di una malattia, ma anche per esempio alle patologie croniche.
Le cure palliative diventano così un settore di specializzazione per i professionisti della sanità, in particolare per gli infermieri che hanno un ruolo strategico. Per questo, in occasione della XXII Giornata Nazionale del Sollievo, che si celebra domani, l’Opi di Campobasso e Isernia ha organizzato un corso di formazione all’auditorium della Gil che è stato anche l’occasione per fare il punto su un setting assistenziale cruciale.
L’obiettivo, ha spiegato a margine la presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche Maricristina Magnocavallo, era quello di focalizzare l’attenzione sulle «cure al paziente terminale o cronico che sia affetto da dolori particolari, spesso applicate al domicilio. Un percorso omnicomprensivo che va assolutamente implementato». Bisogna, quindi, «sviluppare professionalità sul territorio e incrementare la specializzazione infermieristica». Ragionare, ha aggiunto Magnocavallo, in termini di sinergia e di rete. Perché spesso, per esempio, un paziente dimesso dall’ospedale non trova subito la struttura in cui proseguire la terapia.
Tra i relatori, il direttore dell’hospice di Larino Mariano Flocco. «È un periodo roseo per le cure palliative perché a livello ministeriale c’è stata una grande valorizzazione del servizio nelle unità che, oltre l’hospice comprendono vari altri setting assistenziali. Quello principale resta il domicilio del paziente che noi teniamo come posto privilegiato per la cura – ha detto Flocco – perché è presente tutto il suo mondo. Solo in situazioni particolari, in cui questo non è più possibile, proponiamo l’hospice che poi diventa effettivamente la casa, perché raccomandiamo molto la presenza dei familiari». Con le nuove disposizioni ministeriali, ha detto ancora, e i fondi dedicati specificamente alle cure palliative si dovrebbero avere più vantaggi, una maggiore capacità di offrire un servizio sanitario ma anche sociale che fra i più essenziali.