Nessuna proroga dell’autorizzazione provvisoria perché non è stato firmato il contratto dello scorso anno. Da gennaio, quindi, le strutture private convenzionate con l’Asrem lavorano senza percepire un euro. Conseguenza delle regole, molto più stringenti di quelle previste in passato, introdotte dal decreto della struttura commissariale per le convenzioni e i budget 2023 e del rigore con cui l’azienda di via Petrella le sta interpretando. Rigore che però non cancella il fabbisogno di salute dei molisani e quindi, per esempio, ad aprile da Termoli sono stati inviati pazienti ai centri di riabilitazione dell’Abruzzo a cui sempre l’Asrem pagherà per quel solo mese 200mila euro. Mentre la Fisiomedica Loretana – una delle strutture a cui sono stati chiusi i rubinetti – rischia di chiudere per mancanza di utenti.
Un cortocircuito istituzionale, se si considera che il sub commissario della sanità Bonamico ha autorizzato per iscritto via Petrella a pagare cliniche e centri di riabilitazione – come la Regione sta facendo dopo le sentenze del Consiglio di Stato con Neuromed e Gemelli – ma l’Asrem, gestita dal direttore sanitario Gollo nominato commissario fino alla scelta del nuovo dg, ha continuato a non farlo.
Una grana che esplode mediaticamente in piena campagna elettorale. Soprattutto, ulteriori disagi per i molisani che subiscono già le conseguenze di una sanità ospedaliera ridotta al lumicino e ora costretti ai viaggi della speranza perfino per una riabilitazione post operatoria. E mesi di inferno per i dipendenti delle strutture private.
Ieri mattina i lavoratori della Fisiomedica erano in presidio davanti all’azienda sanitaria insieme al direttore amministrativo Adriano Giacci. Da cinque mesi i dipendenti sono senza stipendio. «Stiamo lavorando lo stesso ma è durissima. E soprattutto siamo preoccupati per il futuro», hanno detto disperati ieri mattina.
Da un mese il Cardarelli non sta più inviando pazienti a Toro per la riabilitazione e i piani terapeutici già approvati non vengono rinnovati costringendo il centro a dimettere i pazienti. «Di questo passo entro dieci giorni andranno via i nostri ultimi 20 pazienti».
Il contratto proposto per il 2023 vale poco più di 1,3 milioni. Nel 2018 il budget annuale era di 2,3 milioni. «Ci propongono accordi penalizzanti e non rispondenti alle nostre potenzialità assistenziali», ancora Giacci.
E sfugge il motivo visto che poi i molisani vengono dirottati fuori regione.
Ai privati l’Asrem non sta corrispondendo neanche le cifre assegnate loro dai Tribunali per cause vinte sulle passate annualità. È il caso della Fisiomedica ma non solo. «Ribadisco – conclude Giacci – vogliamo sapere perché».
ritai

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