Dal 1 agosto la radiologia del Cardarelli assicura solo le prestazioni d’emergenza. Risonanze magnetiche da subito e da qualche giorno anche le Tac, prenotate magari da mesi, sono da riprogrammare.
Evidente la portata della riduzione del servizio, considerando l’importanza di Tac e risonanze già solo nella individuazione e nella corretta gestione delle neoplasie.
La causa è sempre la stessa, la carenza di personale. Dai nove medici specialisti in servizio si è passati a cinque, è bene precisare per assenze più che giustificate dei diretti interessati ma alcune forse erano note o prevedibili. Il risultato però è che non si riesce più a garantire il servizio ed è saltata di fatto la diagnostica pubblica del Molise.
Sono numerosi i pazienti che hanno segnalato di essere stati contattati dal reparto, in prossimità della data fissata, e di aver ricevuto la comunicazione che non era possibile eseguire l’esame con l’invito a rivolgersi di nuovo al Cup per avere un nuovo appuntamento. Non si fa alcuna fatica a immaginare, considerando le liste di attesa (su cui graveranno anche tutte le prestazioni annullate), che la agende del 2023 sono piene e che se ne parlerà l’anno prossimo.
Oltre al danno, poi, la beffa. Una caratteristica peculiare della sanità molisana degli ultimi anni. La beffa consiste nel fatto che alcuni dei molisani che aspettavano, facciamo un esempio, da febbraio per una risonanza nel servizio pubblico prima di ricevere la disdetta da parte del Cardarelli pare siano stati contattati dal Cup che, con solerzia, chiede la conferma degli appuntamenti. Mancando ancora app e portale su cui gestire gli appuntamenti, in caso il paziente non abbia più interesse alla prestazione, l’operatore libera lo “slot” (così si chiama in gergo tecnico il “posto” del cittadino nell’agenda delle Asl e degli ospedali) e lo mette di nuovo a disposizione del sistema di prenotazioni.
Quindi, se quanto ci è stato segnalato risponde al vero: io ho prenotato a febbraio una risonanza e mi è stata fissata ad agosto. Quando il mio turno sta per arrivare mi chiamano gentilmente dal Cup e io confermo. Peccato che qualche giorno dopo mi contatta il reparto direttamente avvertendomi che l’appuntamento è stato disdetto. Non esattamente quello che si dice “prendersi cura dell’assistito”.
Sulla radiologia del Cardarelli, come su altri reparti e laboratori, gravitava già da tempo l’utenza che non trova risposte negli altri due ospedali. Con grande affanno del personale. La situazione, perfetta dimostrazione pratica della legge di Murphy – se qualcosa può andar male andrà male (soprattutto se non si fa nulla per evitarlo, ndr) – è peggiorata. Così da un mese si possono eseguire solo risonanze e Tac d’emergenza. I sospetti diagnostici che non sono caratterizzati da urgenza possono aspettare.
ritai