Pietro Lucchetti, 41enne originario della provincia di Cosenza con una carriera di direzione sanitaria a Roma, e Genoveffa Vitale, 50 anni con un’esperienza significativa nell’Asl Napoli 1 e oggi a capo del Provveditorato dell’azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Sarebbero questi i nomi in pole position per ricoprire gli incarichi, rispettivamente, di direttore sanitario e amministrativo dell’Asrem.
Si tratta, per il momento, di indiscrezioni ma sono autorevoli e fondate. E le fonti qualificate.
Dopo la riunione della commissione di esperti (ieri mattina) che ha l’incarico di valutare i titoli dei concorrenti (8 per la carica di direttore sanitario e 18 per il vertice amministrativo), la procedura è ormai agli sgoccioli e si concluderà a breve con la pubblicazione dell’elenco degli idonei.
Già ieri però circolavano negli ambienti sanitari le prime impressioni. La nomina è appannaggio del dg Giovanni Di Santo, ma di norma un manager si confronta con il presidente della Regione che lo ha scelto. Il governatore Roberti, quindi, una chiacchierata con il primario beneventano che ha voluto a capo dell’Asrem sui profili, o meglio gli identikit, più adatti l’avrà già fatta.
Per la carica che è stata nel recente passato ricoperta da Evelina Gollo (e appena prima da Virginia Scafarto), si sono fatti anche i nomi dell’attuale responsabile della governance clinica di Asrem Paola Sabatini e del primario di medicina nucleare Bruno Carabellese. Ma viene dato per favorito Lucchetti, un giovane, sottolineano le fonti. Un nome, il suo, che rispetto ai rumors dei giorni scorsi è quasi un outsider. Laureato alla Sapienza, è cresciuto nella direzione sanitaria del Policlinico Umberto I e attualmente è alla guida del gruppo Ini (Istituto Neurotraumatologico italiano), gruppo della sanità privata con molte sedi prevalentemente nel Lazio. Tra le altre cose è stato presidente del gruppo studentesco universitario Vento di Cambiamento Fenix Sapienza.
Mentre dalla Campania arriverebbe, oltre al dg Di Santo, il successore di Antonio Lastoria. Genoveffa Vitale, originaria di Solofra (provincia di Avellino), all’Asl Napoli 1 si è sempre occupata di pagamenti e controllo di gestione. Nel 2018, impegnata da alcuni mesi nel recupero dei doppi pagamenti ai fornitori, è stata minacciata di morte. Trovò lei stessa un volantino dattiloscritto sotto la porta del suo ufficio. C’era scritto: «Hai tirato troppo la corda e si è quasi spezzata, avvertimenti non ce ne saranno più… pe’ te e pe’ ‘sti quattro canielli che tieni attorno». Informato dell’accaduto, il governatore Vincenzo De Luca, che all’epoca era anche commissario della sanità, telefonò alla dirigente esprimendole sostegno e solidarietà incoraggiandola ad andare avanti. All’azienda ospedaliera Moscati è diventata, dal 2020, responsabile di unità operativa complessa.
Anche nel caso del direttore amministrativo, oltre a quella di Vitale, sono circolate altre ipotesi. Una fra tutte negli ambienti quella che vedrebbe promossa l’attuale responsabile del bilancio dell’Asrem Anastasia Santoro, molto e trasversalmente apprezzata.
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