La nomina ieri sera alle 21. Il dg Asrem Giovanni Di Santo ha scelto Bruno Carabellese per l’incarico di direttore sanitario e Grazia Matarante per il ruolo di direttore amministrativo. Primario del reparto di medicina nucleare del Cardarelli il primo, Matarante invece arriva da Bologna, dove è dirigente dell’Irccs pubblico Istituto delle Scienze neurologiche.
«Curriculum, esperienze, territorio nel caso del direttore sanitario, voglia di dare slancio maggiore alla direzione strategica», così il dg Di Santo appena dopo la firma delle delibere di nomina ieri in tarda serata.
Insieme a Carabellese e Matarante ha un compito non facile, che intende portare avanti a partire dall’attivazione del controllo di gestione e del governo delle liste d’attesa.
Intanto, il commissario della sanità Marco Bonamico e il sub Ulisse Di Giacomo hanno approvato con decreto la definizione e l’assegnazione degli obiettivi al dg dell’unica Asl regionale in coerenza con il piano di rientro (per l’anno 2023 e a partire dal suo insediamento il 18 settembre scorso).
Obiettivi al cui raggiungimento è collegata l’indennità di risultato del manager. Bonamico e Di Giacomo richiamano nel decreto innanzitutto lo specifico target previsto dalla legge di bilancio 2019: vale a dire quello volto al tempi di pagamento ai fini del riconoscimento dell’indennità di risultato, che va verificato in via preliminare. «La quota dell’indennità di risultato condizionata al predetto obiettivo – specifica la norma – non può essere inferiore al 30%. La predetta quota dell’indennità di risultato: a) non è riconosciuta qualora l’ente sanitario registri ritardi superiori a 60 giorni oppure in caso di mancata riduzione di almeno il 10% del debito commerciale residuo; b) è riconosciuta per la metà qualora l’ente sanitario registri ritardi compresi tra 31 e 60 giorni; c) è riconosciuta per il 75% qualora l’ente sanitario registri ritardi compresi tra 11 e 30 giorni; d) è riconosciuta per il 90% qualora l’ente sanitario registri ritardi compresi tra uno e dieci giorni».
Fra gli altri obiettivi di salute e di funzionamento assegnati a Di Santo ci sono il rispetto dei tassi di copertura per gli screening per i tumori della mammella, della cervice uterina e del colon retto; l’allineamento dell’allarme target del 118 ai parametri nazionali (18-21 minuti mentre da un paio di anni si è toccato addirittura il record di 30 minuti e infatti è stata una delle criticità più volte segnalata dal tavolo tecnico), l’aderenza agli standard del piano nazionale esiti per gli interventi su fratture del femore agli over 65 (entro due giorni), per i parti cesarei e per le operazioni di cancro alla mammella, l’attuazione delle azioni previste dalla struttura commissariale per il recupero delle liste d’attesa e il completo utilizzo delle risorse stanziate dalla Regione per lo scopo, la riduzione della mobilità passiva (il costo delle cure che i molisani ricevono fuori regione) rispetto all’anno scorso, la riduzione del ritardo medio nel pagamento delle fatture ai fornitori e del totale del debito scaduto e la predisposizione dell’inventario del patrimonio dell’Asrem.
Una delle note più dolenti resta ancora quello dell’emergenza personale, infine, in Asrem: 14 i posti da ortopedico negli ospedali molisani, a tempo indeterminato, messi a bando ma ancora una volta, il risultato del concorso è molto al di sotto delle aspettative. Solo tre le istanze pervenute, tutte e tre da parte di specializzandi.
Sono stati tutti ammessi a partecipare alla selezione con provvedimento del direttore generale Giovanni Di Santo. Ma il Molise si conferma assai poco attrattivo per i camici bianchi e la situazione nei reparti, se non si inverte il trend, non può che peggiorare per i professionisti in servizio costretti a turni massacranti e condizioni di lavoro poco agevoli e per gli utenti degli ospedali pubblici.