Qualche centimetro di neve ha fermato un’ambulanza dell’Asrem a poche centinaia di metri dal Cardarelli, dove era diretta, perché il mezzo non era provvisto di pneumatici invernali né catene.
Subito dopo la pubblicazione della notizia, su queste colonne, il direttore dell’azienda sanitaria Giovanni Di Santo ha avviato un’indagine interna. Sarà il nucleo ispettivo da lui costituito qualche settimana fa a fare luce su quello che il manager non ha alcuna remora a definire «un fatto grave, che non deve accadere mai più».
Sabato sera, un’ambulanza partita dal Veneziale di Isernia e diretta al Cardarelli di Campobasso, giunta a qualche centinaio di metri dall’ospedale di destinazione, si è arresa alla forza della neve. Ed è scattato un “surreale” soccorso ai soccorritori. In realtà – come abbiamo raccontato già ieri – non era in corso una bufera, né la strada era impraticabile. L’ambulanza partita dal Veneziale di proprietà dell’Asrem – e non di una delle associazioni che operano per il 118 – era sprovvista (il 25 novembre) di pneumatici invernali, né era equipaggiata di catene da neve.
È finita che la centrale operativa del servizio di emergenza ha fatto partire un’ambulanza dal Cardarelli che ha raggiunto quella bloccata da pochi centimetri di coltre bianca, gli operatori hanno trasferito il paziente da un mezzo all’altro – al centro della strada, mentre nevicava e la temperatura era più bassa dello zero –, per poi far rientro in ospedale.
In quei minuti concitati si era accesa, con telefonate e messaggi sulle chat, una polemica contro il Comune e la Sea, colpevoli – questa l’accusa – di non aver provveduto alla pulizia della strada. Polemica però presto smontata perché, come accertato in occasione di nevicate ben più consistenti un paio di anni fa, la competenza del Comune si ferma alle vie di accesso. Parcheggi e pertinenze dell’ospedale sono di competenza dell’Asrem.
Immediata, dunque, la reazione del dg Di Santo, che insieme ai direttori sanitario e amministrativo (Bruno Carabellese e Grazia Matarante) ha impresso in questo primo scampolo di mandato un nuovo corso alla direzione strategica (o meglio, ha dato il proprio imprinting come è normale che sia). L’indagine interna che è stata attivata mira ad accertare «i fatti e verificare eventuali responsabilità per evitare – nell’interesse dei cittadini – il verificarsi in futuro di episodi analoghi», si legge nella nota giunta da via Petrella. Di Santo, raggiunto al telefono da Primo Piano, ci ha tenuto a mettere in evidenza che comunque l’azienda si è messa al lavoro con celerità ed efficacia e ha risolto il problema, inviando un mezzo attrezzato per viaggiare durante una nevicata.
Resta da capire, e questo i vertici dell’azienda sanitaria sono intenzionati ad appurarlo con precisione e determinazione, come mai quel trasporto non sia stato organizzato “in sicurezza” dalla direzione medica dei presidi interessati. Le precipitazioni nevose erano state ampiamente previste e annunciate. E comunque, dopo il 15 novembre, anche un’auto privata se viaggia senza gomme termiche rischia una multa. Come mai quell’ambulanza invece è partita da Isernia, con quelle condizioni climatiche e senza il necessario equipaggiamento? In che condizioni è il parco mezzi aziendale e a chi tocca preoccuparsene? E, ancora, come mai nessuno al Cardarelli (chi ne ha la competenza, cioè) aveva provveduto a chiamare la ditta (se c’è una ditta che se ne occupa) per pulire i parcheggi e le pertinenze dell’ospedale del capoluogo di regione?
A tutte queste domande darà risposta il lavoro di verifica sull’accaduto che Di Santo ha affidato al nucleo ispettivo interno che opera a supporto della direzione strategica. Coordinato dalla dirigente del Risk management Gabriella Ruzzi, ne fanno parte anche il primario del pronto soccorso del Cardarelli Nicola Rocchia, il direttore del distretto di Termoli Giovanni Giorgetta, il direttore dell’unità Supporto giuridico dell’Asrem Bruno Natale e l’ingegnere Francesco Volpe che è a capo dell’ufficio tecnico manutentivo aziendale.