Fra due anni, a Natale, il Molise avrà la Torre Covid. L’auspicio è che il cronoprogramma allegato a una delibera della giunta regionale di due giorni fa sia finalmente rispettato, che a quella data non ci sia proprio più il Covid e che il potenziamento delle terapie intensive e semintensive e del pronto soccorso del Cardarelli (questa la denominazione formale dell’intervento) servirà a rendere l’ospedale regionale più adeguato alle esigenze di salute dei molisani in termini strutturali e di dotazione tecnologica.
L’ultimo capitolo del “romanzo sanitario” iniziato ormai tre anni fa lo avevamo scritto su queste colonne a fine febbraio 2023. Quando una delibera dell’allora direttore dell’Asrem Oreste Florenzano dava via libera al nuovo progetto esecutivo del valore di quasi 8 milioni di euro. Per la precisione 7 milioni e 800mila euro. Non più un solo lotto, ma due. Per esigenze finanziarie: per il primo erano già disponibili 5,4 milioni (in gran parte stanziati dal decreto ministeriale 34/2020 varato per aumentare i posti di terapia intensiva e per il resto recuperati da fondi non utilizzati dell’azienda sanitaria), per il secondo era necessario formalizzare l’impegno di ulteriori 2,4 milioni del Fondo sviluppo e coesione.
Rispetto a dieci mesi fa è cambiato poco. Nel senso che i lavori del primo lotto non sono iniziati. Non risulta almeno. La delibera di due giorni fa, proposta all’esecutivo dall’assessore Michele Iorio (titolare della delega ai fondi europei), però costituisce un passo importante perché approva l’ulteriore scheda progettuale elaborata dalla direzione generale Salute della Regione, guidata da Lolita Gallo, e attiva il finanziamento di 2,4 milioni individuando la cifra nell’ambito “sanità e salute” della sezione speciale del Piano di sviluppo e coesione.
La scheda allegata al provvedimento di giunta contiene un cronoprogramma complessivo, trasmesso dall’Asrem, che nel frattempo è passata sotto la direzione di Giovanni Di Santo, e verificato in relazione alla coerenza delle fasi procedurali. La stipula del contratto per l’avvio dei lavori è prevista fra fine gennaio e inizio marzo (31 gennaio 2024 la data presunta di inizio e 1 marzo quella di fine presunta). Al 1 aprile 2024 è stimato l’avvio degli interventi che si presume andranno avanti fino al 31 ottobre 2025. Un mese e mezzo servirà per il collaudo, il cui termine è fissato al 15 dicembre 2025. «Il cronoprogramma include la fase di approvazione della rimodulazione progetto da parte del Ministero per la Salute e il relativo aggiornamento del valore finanziario dell’Accordo Quadro per la parte lavori», precisa la dg Gallo (che è anche responsabile dell’attuazione) nella scheda.
Le tappe della vicenda sono tante, conviene ricordarle. Il primo progetto definitivo per il centro Covid del Molise fu trasmesso in via Petrella il 23 dicembre del 2020. Ci fu subito bisogno di integrare i circa 4,5 milioni stanziati per il potenziamento della rete ospedaliera molisana dal decreto legge 34. Costo totale di quella che impropriamente fu definita “Torre Covid”, 6 milioni. Un milione e mezzo fu trovato, quando commissario era Giustini, fra i fondi assegnati all’azienda sanitaria e non ancora utilizzati per altre opere.
Al momento di consegnare i lavori, la ditta appaltatrice, il Consorzio Build – scelto dall’ex commissario straordinario per l’emergenza Covid Arcuri, che individuò anche il progettista Rtp Mastellone di Castelvetere e il verificatore En3 – rilevò una serie di criticità. Poi anche il Comando provinciale dei Vigili del Fuoco diede parere negativo. Le correzioni necessarie e l’aumento dei materiali fecero lievitare ulteriormente i costi. La struttura commissariale, nel frattempo passata alla guida di Donato Toma, chiese e ottenne dall’allora ministra Carfagna l’autorizzazione a utilizzare fondi Fsc per rimpolpare lo stanziamento. Furono individuati 3,6 milioni, che poi non sono stati impegnati in tempo e quindi non sono più nella disponibilità della Regione (è scritto nella delibera di due giorni fa). Il termine per formalizzare l’obbligazione giuridicamente vincolante, infatti, era fissato al 31 dicembre 2022. Ma, nel tira e molla burocratico, trascorse inutilmente. Il progetto esecutivo fu approvato solo a fine febbraio 2023 dall’Asrem – che è soggetto attuatore dell’intervento – e per questo spacchettato in due lotti.
Con la delibera di giunta 393 del 21 dicembre scorso, viene ribadita la strategicità del progetto e vengono impegnati i 2,4 milioni necessari a coprire l’intero investimento (il termine per utilizzarli stavolta è fissato al 31 dicembre 2025). A grandi linee, l’intervento prevede la realizzazione, nell’edificio costruito accanto al Cardarelli come Hospice ma adibito poi a sede di ambulatori, di 14 posti letto di terapia intensiva e 21 di semintensiva. E speriamo che sia la volta buona.
rita iacobucci