È la sanità di prossimità uno degli obiettivi principali della nuova governance dell’azienda sanitaria regionale. Insediatosi a settembre scorso al secondo piano di via Petrella, ieri il dg Giovanni Di Santo ha organizzato un punto stampa – a margine dell’inaugurazione di una nuova Moc nel poliambulatorio dell’Asrem – in cui insieme ai direttori sanitario e amministrativo, Bruno Carabellese e Grazia Matarante, ha tracciato il bilancio dei primi 100 giorni di mandato.
Potenziamento degli ospedali – con una nuova organizzazione, ingresso in servizio di nuovi operatori e con la costruzione di un sistema di controllo di gestione – ma anche dell’offerta territoriale con target precisi che riguardano l’attuazione del dm 77 (in sostanza il “Balduzzi” della medicina distrettuale) sono stati fra i temi illustrati agli organi di informazione.
Un lavoro finora intenso, ha sottolineato Di Santo, che ha registrato stabilizzazione di personale, attivazione di procedure concorsuali, restyling di locali, attivazione del Nucleo di valutazione degli obiettivi e del Nucleo di valutazione sull’appropriatezza prescrittiva, istituzione della commissione Hta (Health Techonology Assessment), costituzione di una cabina di regia per l’abbattimento delle liste di attesa e incontri con il personale medico, infermieristico e tecnico degli ospedali presenti in Molise.
Dopo il Cardarelli e il Veneziale, oggi tocca al San Timoteo.
«Un impegno a 360° – ha evidenziato il dg – ma soprattutto un lavoro di squadra».
La direttrice amministrativa Matarante ha aggiunto: «Lavoriamo anche con l’obiettivo di rispondere al documento che definisce modelli organizzativi, standard e interventi previsti dalla Mission 6 del Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non dimentichiamo l’importanza della telemedicina e i vantaggi di una puntuale assistenza territoriale».
«Una buona assistenza – ha concluso Carabellese – possibile grazie alle professionalità che abbiamo a disposizione e che presto faranno parte della nostra rete».
Prima dei focalizzare l’attenzione sui risultati dei primi tre mesi di attività, la direzione strategica ha visitato i locali al piano terra del palazzo di via Petrella in cui è stata allestita una nuova postazione Moc (Mineralometria Ossea Computerizzata), trasferita nel poliambulatorio al centro di Campobasso dall’ospedale Cardarelli, in contrada Tappino, dove prima era situata.
«In un’ottica di prossimità della medicina – ha ribadito il direttore generale – iniziamo a sentirci sempre più parte integrante del territorio, consentendo un accesso maggiormente favorevole alle cure». La Moc serve, fra le altre cose, alla diagnosi dell’osteoporosi, ha spiegato alla stampa la responsabile della Medicina di base del distretto di Campobasso Tiziana Scellini. È richiesta quindi anche da una fetta di popolazione anziana. La nuova location la rende sicuramente più accessibile.
Questo, ha concluso Di Santo, «è solo l’inizio. La riorganizzazione continua con attenzione e con una offerta valida e semplificata soprattutto per le persone anziane o che vivono particolari difficoltà».