C’è un fronte bipartisan che si oppone alla chiusura, ma c’è anche l’impegno solenne del governatore a salvaguardare l’emodinamica del Veneziale. La proposta del commissario Marco Bonamico e del sub Ulisse Di Giacomo, contenuta nel nuovo Pos Molise 23-25, sarà al vaglio del Tavolo tecnico il 15 febbraio. Nel frattempo il presidente Roberti ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche aprendo alle modifiche: si tratta di una bozza che sarà sottoposta ai suggerimenti dei sindaci e delle associazioni di categoria. La politica – questo il succo del suo ragionamento – nelle sedi opportune farà valere le proprie ragioni che vanno nella direzione della salvaguardia di un servizio che «all’ospedale di Isernia ha sempre dimostrato alti standard qualitativi».
Se così non fosse siamo di fronte a una morte annunciata del reparto di Cardiologia di Isernia. Il primario Carlo Olivieri lo scrive senza girarci intorno: «Con la bozza del Pos Molise 2023-2025 si sta decretando la fine della Cardiologia di Isernia. La bozza prevede la chiusura dell’emodinamica e il mantenimento del reparto di unità coronarica. Oggi l’infarto miocardico viene curato con un intervento di angioplastica: una unità coronarica senza la possibilità di effettuare l’angioplastica attraverso l’emodinamica è equiparabile ad un reparto di chirurgia senza sala operatoria». Ma con la chiusura dell’emodinamica decisa dalla struttura commissariale, secondo il primario di Cardiologia del Veneziale, non si avrebbero nemmeno vantaggi in termini di riduzione della spesa pubblica visto che il personale rimarrebbe al suo posto, così le attrezzature compreso un nuovo agiografo acquistato di recente. Il taglio comporterebbe invece una riduzione della mobilità attiva dei pazienti provenienti dalle regioni limitrofe (Abruzzo, Campania, Lazio) in «una fase di rinascita del reparto». Al momento l’equipe, che ha integrato 4 nuovi giovani medici, assicura la presenza di un cardiologo emodinamista, pronto ad effettuare l’angioplastica 27 giorni su 30, e a breve sarà possibile avere l’H24 tutto il mese.
Intanto la bozza ha procurato più di qualche imbarazzo nel centrodestra isernino. Dopo la deputata Lancellotta (FdI), che però si dice certa di un miglioramento del documento e sul caso ha già informato il ministro Schillaci, interviene anche il suo partito con una nota della Federazione di Isernia di Fratelli d’Italia che ha affrontato la vicenda emodinamica nel corso di una riunione alla quale hanno partecipato il coordinatore regionale Filoteo Di Sandro, il presidente provinciale Desio Notardonato, la stessa Lancellotta, l’assessore regionale Michele Iorio e il responsabile del dipartimento sanità Antonio Martella. E dal partito arriva un deciso altolà all’accorpamento con Campobasso previsto nella bozza dei commissari, «un rischio – si legge nel comunicato a firma del dottor Martella – che il nostro territorio non può assolutamente correre perché conservare il servizio anche su Isernia è una importantissima necessità per la nostra città».
In linea con quanto sostenuto dal primario di Cardiologia, Fratelli d’Italia parla di «un reparto indispensabile per Isernia e la sua provincia, in cui vengono effettuate tutte le diagnosi legate alle patologie cardiovascolari e le relative terapie che rientrano nell’ambito delle emergenze, perché tempo-dipendente. Un servizio, oltretutto, valorizzato negli ultimi tempi con l’incremento di nuove apparecchiature elettromedicali e nuovo personale sanitario».
Da qui la decisione del partito di far valere, in tempi celeri, la proposta della salvaguardia del servizio di emodinamica h24 dell’ospedale ‘Veneziale’ di Isernia. In settimana il ‘caso’ sarà all’attenzione del ministro Schillaci nell’incontro con la deputata Lancellotta.
Sulla questione si registra inoltre l’intervento dell’ex assessore regionale Mena Calenda, oggi consigliere comunale di minoranza a Palazzo San Francesco, firmataria di una interrogazione al sindaco Castrataro. Al primo cittadino, anche in qualità di autorità sanitaria locale, scarica il problema chiedendo se è sua intenzione interloquire con la Regione e la struttura commissariale al fine di tutelare le funzioni dell’ospedale Veneziale con particolare riferimento alla Chirurgia interventistica (emodinamica) affinché venga definita – anche in accordo con l’Asrem – una pianificazione condivisa sul futuro del presidio ospedaliero. L’emodinamica va mantenuta, sostiene Calenda, perché «la sua chiusura comporterebbe notevoli disagi per tutte le persone colpite da infarto e provenienti da Isernia, dal venafrano e da tutto l’alto Molise in quanto non si garantirebbe il trasporto presso il Cardarelli entro i canonici 60 minuti».
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