Mettere un freno alla mobilità passiva potenziando gli ospedali di confine e puntando a diventare, al contrario, attrattivi per esempio per i pazienti abruzzesi. Recuperando così risorse economiche (la mobilità passiva costa al Molise 80 milioni all’anno) e fiducia nel servizio sanitario regionale. è uno degli obiettivi principali della direzione strategica dell’Asrem guidata da settembre dal dg Giovanni Di Santo.
I primi passi sono stati già mossi in questa direzione. Riguardano, per esempio, la trasformazione dei reparti di cardiologia, ginecologia, chirurgia generale, medicina interna del San Timoteo da unità operative semplici a unità operative complesse. In questo modo diventano attrattivi per i primari e per i medici, ha spiegato Di Santo a Primo Piano. «Un primario di rango che, facciamo il caso, lavora in Lombardia e vuole riavvicinarsi a casa perché è molisano o comunque del Sud sarà più invogliato a partecipare al concorso per venire da noi», così il dg. I concorsi per questi reparti sono stati approvati e stanno per essere pubblicati in Gazzetta. «Per dire che procediamo spediti», ancora Di Santo.
Riorganizzazione strutturale delle specialistiche, unità operative da semplici a complesse, innovazione. Sono i tre punti chiave su cui la governance – Di Santo insieme al direttore sanitario Bruno Carabellese e alla direttrice amministrativa Grazia Matarante – scommette per aumentare il potenziale degli ospedali di confine. Oltre, naturalmente, a scelte clinico assistenziali definite dopo un’attenta valutazione delle patologie (e quindi delle prestazioni da riqualificare) per le quali più frequentemente i molisani scelgono strutture extraregionali.
Rispetto all’attrattività per i direttori delle unità operative, è importante anche il binomio con Unimol. «Chi guida un reparto in Asrem potrà anche insegnare agli specializzandi, una leva che non è indifferente».
Con il nuovo atto aziendale, ha aggiunto Di Santo, saranno rivisti i processi di cura e, seguendo le linee programmatiche della struttura commissariale, verrà valorizzata la sinergia con le strutture private accreditate per esempio per le reti tempo dipendenti.
Novità strutturali sono in dirittura d’arrivo al Cardarelli, a breve – ha confermato il manager di via Petrella – sarà terminata la riqualificazione degli spazi del Pronto soccorso.
Numerose le iniziative allo studio o in cantiere. Elaborate e portate avanti, ha rimarcato Di Santo, sempre con la logica di «un notevole lavoro di squadra, si puà dire ironizzando sul mio cognome che condividiamo parole, opere e missioni… Una lavoro all’insegna della piena sintonia con i commissari, la direzione generale Salute e con il presidente della Regione che è comunque il regista dei percorsi». Un rapporto franco e fattivo, quello che si è instaurato fra il governatore e il dg da lui scelto per l’Asrem. «Un rapporto di stima reciproca. Il mio arrivo in Molise – ha concluso Di Santo – si deve al fatto che il governatore non ha fatto una scelta prettamente “politica”, ha ritenuto invece che una valutazione appunto non politica potesse essere vincente sotto il profilo della gestione della sanità molisana».

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